Si apre domani ad Ascona la mostra dedicata a Beretta, artista originale ed estroso, per non dire beffardo
“Bricoleur dell’anima” si intitola la mostra dedicata a Pietro Beretta che si apre domani a Casa Serodine ad Ascona e che resterà aperta fino al 23 agosto. Ma, scorrendo le immagini delle opere esposte, il titolo migliore potrebbe essere un altro: “Una botta di vita”, come l’artista stesso ha definito la mostra che doveva aprire un mese fa e la cui inaugurazione è stata rinviata a causa dell’emergenza sanitaria.
L’esposizione, curata da Mara Folini con lo staff del Museo comunale d’arte moderna, segue il filone della valorizzazione del patrimonio artistico locale. Anche se forse per Beretta si dovrebbe parlare di patrimonio artistico internazionale: noto imprenditore, Beretta è cresciuto (ad Ascona) in un ambiente familiare di artisti e intellettuali, si è insomma “imbevuto” d’arte tutta la vita, decidendo di dedicarsi attivamente solo quando, libero da impegni, è andato in pensione. Restituendo a suo modo quanto appreso dai movimenti dell’arte contemporanea, dall’Informale alla Pop Art, dal Neo-Dada alle Neoavanguardie. Con stile originale ed estroso, per non dire beffardo. “Sismografo della contemporaneità”, lo si definisce nella documentazione: abbiamo, giusto per fare due esempi da un'ampia collezione che incuriosisce esperti e profani, il bel collage con Marilyn Monroe (‘Venere dei sacchi’ che fa anche da manifesto della mostra) che ricorda Mimmo Rotella, mentre l’ossessione di Yves Klein per il blu si trasforma, nell’opera che si intitola appunto ‘Yves Klein’, in una bambola inscatolata e dipinta.