Le fotografie colorate a mano di Josef Hanel in dialogo con le opere di Gabriela Maria Müller
Un continuo gioco di rimandi: dalla scienza all’arte, dall’osservazione alla creazione, dall’Ottocento di Vincenzo Vela al Novecento di Josef Hanel alla contemporaneità di Gabriela Maria Müller. Una mostra complessa e seducente, quella al Museo Vela di Ligornetto fino all'11 agosto.
‘In-flore-scientia’ parte dalle diapositive che, senza ambizioni artistiche ma con finalità esclusivamente didattico-espositive, Josef Hanel ha fotografato e colorato a mano, dando prova di una notevole sensibilità estetica che – per dirla con le parole della curatrice, e direttrice del museo, Gianna Mina – mettono in crisi le categorie tanto comode ma limitate di arte e scienza, rappresentazione e creazione.
Non è un caso se Christiane Jacquat, archeobotanica dell’Università di Zurigo, quando ha scoperto queste lastre fotografiche, firmate semplicemente ‘I.H.’, nei depositi del museo di botanica dell’università, ha deciso non solo di indagare la misteriosa figura di questo pittore di formazione e fotografo autodidatta, ma anche di cimentarsi con un progetto artistico, affidando le preziose diapositive al Museo Vela. E così troveremo, nelle sale del museo di Ligornetto, le minute lastre allestite su tavole retroilluminate oppure, per ammirarne i particolari, ingrandite, a fianco delle opere di Gabriela Müller, artista di Appenzello ma ticinese d’adozione che lavora con elementi di origine minerale (cenere, roccia, ruggine) e vegetale (terra di bosco, semi, foglie, soffioni, cera). Il mondo vegetale che, in modi ed epoche diversi, si fa arte. Il suggestivo allestimento favorisce così il dialogo tra le due esperienze, mediate da alcune opere a tema floreale di Vincenzo Vela.