A Venezia premiato il padiglione elvetico, “Svizzera 240 – House Tour”, opera di un gruppo di giovani architetti del Politecnico di Zurigo
È della Svizzera, con ‘Svizzera 240 House Tour’, la miglior partecipazione nazionale alla 16a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, premiata con il Leone d’Oro dalla giuria, presieduta da Sofia von Ellrichshausen. Così è stata motivata la scelta: «Per una installazione architettonica piacevole e coinvolgente, ma che nel contempo affronta le questioni chiave della scala costruttiva nello spazio domestico».
L’esposizione al Padiglione svizzero è opera di un giovane team di architetti del Politecnico federale di Zurigo, formato da Alessandro Bosshard, Li Tavor, Matthew van der Ploeg e Ani Vihervaara. La cerimonia di premiazione è avvenuta a Ca’ Giustinian, sede della Biennale di Venezia. «È un successo straordinario per il giovane team di architetti, che sottolinea la qualità eccezionale dell’architettura svizzera», ha detto il presidente della Confederazione Alain Berset, che ha inaugurato ufficialmente il padiglione venerdì.
Tra gli altri riconoscimenti, una menzione speciale è stata attribuita alla Gran Bretagna, mentre il Leone d’Oro per il miglior partecipante alla Biennale ‘Freespace’ è andato al portoghese Eduardo Souto de Mora e il Leone d’Argento per il più promettente giovane ai belgi Jan de Vylder, Inge Vink e Jo Taillieu. Consegnato, nell’occasione, anche il Leone d’Oro alla carriera, a Kenneth Frampton (Gran Bretagna).
«Io questi premi li consegno soltanto, ma ho potuto riscontrare che ci sono modi veramente diversi di interpretare il tema – ha commentato il presidente della Biennale, Paolo Baratta –. Questo rivela che ogni tema della Biennale offre spunti per esprimere diversi punti di vista e di riferimento: ciascuno, nella sua esperienza di architetto, porta un mattone alla costruzione dei temi alla base della mostra».