Infine la decisione è stata presa, dal 2018 il Cisa trasferirà tutta la sua scuola a Locarno, nella sua nuova sede all’interno del PalaCinema. Oggi, intanto, come previsto da tempo, prende avvio l’anno di post-diploma; e a gennaio, decaduto il progetto di sede a Massagno e non concessa dal municipio di Lugano la proroga per restare negli spazi a Viganello, anche gli studenti del biennio di base supereranno il Ceneri.
I ragazzi del Cisa a fine anno lasceranno pure la loro fortunata gestione del Lux a Massagno, per rilevare, se le trattative in corso con Enjoy Arena andranno in porto, quella del Rialto a Muralto, nuovo spazio ticinese destinato al cinema d’essai, una delle cui sale dovrebbe essere riconvertita in teatro di posa per il Cisa. Insomma, molte cose si muovono attorno al Conservatorio internazionale di scienze audiovisive fondato 25 anni da Pio Bordoni.
«Abbiamo peregrinato per anni alla ricerca di una sede definitiva, Pio sarebbe felice di questa, con tutte le sinergie che qui si potranno attivare». Così, ieri a Locarno, Giovanna Masoni Brenni, presidente del Cisa. Si è infine concretizzato il disegno del direttore, Domenico Lucchini, che da anni pensava a questa soluzione, per diventare parte attiva di quel «polo di competenza nell’audiovisivo» evocato da Michele Dedini, direttore della PalaCinema Sa. A inizio ottobre, come detto da Lucchini, è in programma la prima riunione con gli altri inquilini e la commissione preposta a valutare le attività che animeranno il PalaCinema.
Il nuovo corso del Cisa parte dunque con grande entusiasmo, a cominciare dal direttore, per nulla spaventato dalla storica perifericità di Locarno, neanche per quanto riguarda la gestione della programmazione del Rialto: «La città del Festival deve avere uno spazio per il cinema d’essai». Ad accorciare le distanze nella “città Ticino”, fra un paio d’anni, dovrebbe pensare la galleria del Ceneri.
Massagno e il Luganese, dunque, oltre alla scuola, perderanno pure la gestione del Lux da parte del Cisa, garantita sino a fine anno. Il primo appuntamento è un esperimento, giovedì 21 e venerdì 22 settembre: la proiezione in due serata della miniserie tv ‘C’era una volta la città dei matti’ di Marco Turco, alla presenza del regista, dedicata alla figura di Franco Basaglia. Da sabato invece la rassegna ‘50 anni dopo il Che’, con film, incontri e una mostra aperta dalla figlia di Guevara, Adelaide; in serata ‘Le Journal de Bolivie’ con il regista Richard Dindo. Info: luxarthouse.ch.