Lo annuncia il presidente del governo Vitta dopo l'incontro con la Deputazione alle Camere federali: ‘Il Preventivo 2026 avrà cifre importanti’
È stato all’insegna della preoccupazione il consueto incontro tra Consiglio di Stato e Deputazione ticinese alle Camere federali in vista della sessione primaverile che inizierà il 2 marzo. Soprattutto, dice il presidente del governo ticinese Christian Vitta, in merito alle misure di risparmio previste dalla Confederazione, «che incideranno e colpiranno molto i Cantoni». Per quanto riguarda il Ticino si è ancora in fase di raccolta di tutte le informazioni: «Non abbiamo ancora una cifra esatta, ma dovrebbe essere in una forbice tra i 30 e i 40 milioni di franchi». E torniamo alla preoccupazione, perché tutto ciò andrebbe a sommarsi «a una situazione fragile in Ticino, che se per il 2025 potrebbe essere migliorata rispetto al Preventivo per i prossimi anni presenta sicuramente un quadro preoccupante». Lo sguardo è già volto al Preventivo 2026, per il quale sono già iniziate le valutazioni e Vitta assicura che «si tratta di cifre difficili da affrontare, richieste dalla chiusura del gap tra entrate e uscite e il Consiglio di Stato si impegna a contenere il disavanzo». E non è finita, perché «la votazione su Efas porterà dal 2028 oneri a salire da 15 milioni fino a 55. Le sfide continuano con l’abolizione del valore locativo, che potrebbe incidere per decine e decine di milioni di franchi, e con il progetto di tassazione individuale con nuovi oneri a carico dei Cantoni: per il Ticino si tratterebbe di circa 85mila tassazioni in più».
A riguardo, la presidente per il 2025 della Deputazione, la consigliera nazionale ecologista Greta Gysin, sottolinea che «al momento siamo all’inizio del processo di consultazione, il tema ci accompagnerà nei prossimi mesi e anni con conseguenze importanti in diversi ambiti e sui Cantoni: andrà capito se, una volta affinato il pacchetto, come Deputazione troveremo punti di convergenza».
Al centro del confronto tra governo e Deputazione sono stati anche la Vallemaggia, la perequazione intercantonale e la Posta, con la moratoria sulla chiusura degli uffici postali che dopo essere stata respinta dal Consiglio degli Stati ora passa al Nazionale.
Al di là dei temi di attualità, Gysin nel suo intervento ha annunciato di «voler mettere al centro, in questo anno di presidenza, due temi fondamentali: il primo è la parità, essendo l’unica donna di tutta la Deputazione; il secondo è l’importanza dei media, ci sono diversi dossier in arrivo sui nostri banchi e la mia presidenza sarà una buona occasione per ricordare il loro ruolo fondamentale».