Sono fortissime le differenze di prezzo tra le regioni svizzere in relazione ai permessi annuali di posteggio su suolo pubblico destinati ai residenti
In Svizzera vi sono fortissime differenze di prezzo in relazione ai permessi annuali di posteggio su suolo pubblico destinati ai residenti: lo spettro va dai 20 franchi di La Chaux-de-Fonds nel Canton Neuchâtel ai 960 franchi di Wetzikon nel Canton Zurigo, passando dai 480 franchi di Lugano e dai 480, 600 o 840 (a seconda della località) di Bellinzona. È quanto emerge da un’analisi effettuata dal servizio di confronti Comparis sui quaranta comuni svizzeri più popolosi.
“Come per molti altri settori, la Svizzera è molto disomogenea anche per quanto riguarda le autorizzazioni di parcheggio”, spiega l’esperto di Comparis Adi Kolecic, citato in un comunicato. Questo, aggiunge, “si riflette sia nelle tariffe, che presentano differenze enormi tra loro, che nelle diverse linee guida per l’assegnazione dei permessi agli abitanti”.
Le regioni occidentali sono più generose rispetto a quelle orientali. Un’autorizzazione di parcheggio di lunga durata costa 200 franchi in tutti i comuni ginevrini e 240 franchi a Neuchâtel. Chi abita a La Chaux-de-Fonds riceve un permesso gratuito: per ottenerlo è sufficiente pagare una tassa amministrativa di 20 franchi. Sorprendentemente convenienti sono anche Berna (264) – ma non più per molto – e un’altra grande città del cantone, Thun (220 franchi). “Le carte in questione sono spesso più economiche nelle città con imposte elevate, quindi tendenzialmente in Romandia”, osserva Kolecic.
I prezzi non possono invece essere direttamente collegati all’orientamento politico delle città. Località come ad esempio La Chaux-de-Fonds (64% di seggi verdi e di sinistra nel Consiglio comunale), Ginevra (55%) e Berna (55%) offrono tariffe tra le più convenienti. Allo stesso tempo, nelle città con costi per il parcheggio relativamente elevati predominano le maggioranze borghesi. Tra queste ci sono Wetzikon, dove la percentuale sinistra-verdi è solo del 36%, Wil (33%) o Zugo (31%).
Il settore comunque si appresta a vivere importanti cambiamenti. A Berna gli elettori hanno approvato un aumento da 264 a 492 franchi, a Basilea nel 2025 si è passati a 512 franchi (prima erano 284) e anche a Zurigo è previsto un incremento significativo, contro cui è però stato lanciato un referendum. Questi sviluppi mostrano che le autorizzazioni di lunga durata sono sempre più costose in molte città. “L’aumento delle tariffe è un chiaro segnale che lo spazio pubblico sta diventando sempre più costoso e che i parcheggi sono trattati sempre più come una risorsa preziosa”, puntualizza Kolecic.
I rincari non passano peraltro inosservati. Il Sorvegliante federale dei prezzi ha sviluppato un modello di costo per i posteggi permanenti: al fine di determinare prezzi equi, vengono presi in considerazione i costi del terreno, della realizzazione e della gestione dei parcheggi pubblici. E prima di ogni aumento i Comuni devono richiedere una raccomandazione a Mister prezzi.
Sempre più località rilasciano inoltre autorizzazioni parcheggio solo se non è disponibile un posto auto privato. Città come Lugano, Bellinzona o Lucerna si affidano già a questa regola, la cui introduzione è prevista anche a Zurigo. Il motivo? Invece di essere utilizzati dagli stessi proprietari, i parcheggi privati vengono spesso affittati a fini di lucro ai pendolari.
Altro problema è la crescente popolarità dei Suv che non comporta solo un maggiore ingombro delle strade, ma anche una crescente difficoltà di parcheggio nelle città. Basilea è stata la prima città elvetica a reagire introducendo, nel 2025, una regolamentazione progressiva delle tariffe per il parcheggio: mentre per le vetture di piccole dimensioni il costo è di 332 franchi, i conducenti di veicoli più grandi devono pagare 512 franchi all’anno. Anche Zurigo prevede di introdurre una regolamentazione analoga e Kolecic vede di buon occhio questa evoluzione. “I mezzi più grandi occupano più spazio. Un tariffario differenziato incentiva anche sul piano finanziario a utilizzare auto più piccole che richiedono meno spazio”, conclude lo specialista.