Nella delegazione ticinese anche il comandante della Polcantonale, il capo della Sezione del militare e l'incaricato per le relazioni esterne
Trasferta romana, ieri e oggi, per il vice-presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi per una serie di incontri incentrati sulla collaborazione fra il nostro Cantone e le autorità italiane in materia di sicurezza. Il direttore del Dipartimento istituzioni era accompagnato dal comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi, dal capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione Ryan Pedevilla e dal Delegato cantonale alle relazioni esterne Francesco Quattrini. Per l’occasione Gobbi ha incontrato anche l’ambasciatore svizzero in Italia, il ticinese Roberto Balzaretti, e l’ambasciatrice svizzera in Vaticano Manuela Leimgruber.
Una due-giorni intensa per la delegazione ticinese. Nel primo incontro ha fatto il punto sugli accordi di aiuto reciproco in caso di catastrofe siglati con le Prefetture di Como, Varese e Verbano-Cusio-Ossola unitamente al vice-capo del Dipartimento della Protezione civile, Luigi Mazzei. In particolare, si legge in una nota del Dipartimento istituzioni, "si sono approfonditi i possibili scenari di cooperazione in vista dell’esercitazione ‘Scutum 2027’, oltre ad aver affrontato il tema della Peste suina africana già presente in Italia e che potrebbe ben presto giungere in Ticino". Ulteriore tema discusso, quello relativo allo sviluppo "dei sistemi tecnologici utilizzati per allarmare la popolazione (per esempio cell broadcast) in situazioni straordinarie". Di collaborazione in caso di catastrofe si è discusso anche con l’Ammiraglio di Divisione Fabio Agostini, capo di Stato Maggiore del Comando operativo di Vertice Interforze (Covi) presso il Ministero della difesa. Si è pure analizzata la situazione internazionale, con riferimento ai conflitti in atto e alle ripercussioni in Europa sul fronte della sicurezza per i due Paesi.
La delegazione ticinese ha poi incontrato presso il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri il generale Andrea Taurelli Salimbeni. Sul tavolo in particolare la collaborazione bilaterale all’interno del Centro di cooperazione di polizia e doganale con sede a Chiasso, oltre a quella tra la Polizia cantonale e i Comandi provinciali di Como e Varese. Da parte ticinese si è inoltre riferito dell'attività di pattugliamento misto in ambito di polizia di sicurezza tra Ticino, Grigioni e Vallese, prospettando anche possibili sviluppi futuri. Sono stati poi presentati i risultati relativi "agli esercizi Lama23 (Lago Maggiore) e Lace24 (Lago Ceresio) eseguiti con il Gis (Gruppo interventi speciali) in ambito di collaborazione internazionale Atlas in relazione alla lotta al terrorismo". Durante l'incontro con il ministro dell'Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e con il capo di Stato maggiore della Guardia di finanza Giuseppe Arbore si è parlato di questioni doganali, affrontando anche il tema della sicurezza in ambito lacuale.
Al Ministero dell’interno la delegazione ticinese si è riunita con il sottosegretario Nicola Molteni e il capo della Polizia di Stato Vittorio Pisani discutendo della situazione migratoria e della collaborazione in ambito di polizia. "La comprovata e fattiva collaborazione a seguito dell’Accordo italo-svizzero in materia di polizia sarà fonte di elementi per un suo aggiornamento, a dieci anni dalla sua ratifica", si afferma nel comunicato.
Da segnalare infine l’incontro avvenuto in Vaticano con il comandante della Guardia Svizzera Pontificia, Christoph Graf. Le reclute delle guardie svizzere svolgono una parte della loro formazione in Ticino, seguendo corsi impartiti dal Centro di formazione della Polizia cantonale: "Anche qui si è ribadita l’ottima collaborazione sviluppatasi negli anni con la conferma da parte del Comando in Vaticano di proseguire quanto inizializzato nel 2016".