Ticino

‘Non pregiudicare il buon funzionamento del Tpc? Un pretesto!’

Il legale dei due giudici destituiti spiega il motivo per cui la Commissione di ricorso sulla magistratura ha negato l’effetto sospensivo ai ricorsi

L’avvocato Marco Broggini
(Ti-Press)
15 gennaio 2025
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Per quale motivo la Commissione di ricorso sulla magistratura non ha accordato l’effetto sospensivo ai ricorsi con i quali Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti hanno impugnato la sentenza del Consiglio della magistratura che lo scorso mese li ha rimossi con effetto immediato dalla carica di giudici? Il motivo lo indica l’avvocato Marco Broggini, legale dei due (per ora ex) magistrati, in un comunicato stampa diramato nel pomeriggio. “La Commissione di ricorso – scrive Broggini – pretende che la negazione dell’effetto sospensivo ai noti ricorsi contro la destituzione dei giudici Quadri e Verda Chiocchetti sarebbe giustificata da un interesse pubblico prevalente, e meglio dalla necessità di garantire il ‘buon funzionamento del Tpc (Tribunale penale cantonale, ndr) e quindi della giustizia penale ticinese’".

‘Quadri e Verda Chiocchetti hanno presieduto processi fino alla decisione del Cdm’

“Ribadisco che a mio giudizio questa vicenda – annota ancora Broggini – ha ben poco a che vedere con l’applicazione della legge, ma è retta principalmente da speculazioni e interessi politici. Fino alla destituzione immediata dei miei clienti, avvenuta con decisione 10 dicembre 2024, non è mai emerso un solo esempio di sedicente mal funzionamento del Tpc. Nelle decisioni di destituzione non si menziona un solo episodio. Ora si giustifica il diniego dell’effetto sospensivo ai ricorsi presentati con questo pretestuoso argomento”.

‘Solo loro possono firmare le motivazioni delle sentenze che hanno pronunciato’

Il legale ricorda poi che “i giudici Quadri e Verda Chiocchetti hanno continuato a presiedere Corti di assise correzionali e criminali fino a pochi giorni prima del 10 dicembre”. E, evidenziando un altro aspetto importante, aggiunge che “qualora non fossero reintegrati, le sentenze da loro pronunciate, ma non ancora motivate per iscritto e firmate dai medesimi, saranno nulle e i relativi processi andranno ricelebrati”.

Rileva infine Broggini: “Attualmente, con due soli giudici attivi, è stato necessario rinviare vari dibattimenti pubblici persino a carico di persone in carcere preventivo. Del resto è evidente che eventuali sostituti non potranno certo presiedere Corti di assise a breve, e ristabilire in qualche modo la celerità necessaria. Alla faccia del buon funzionamento della giustizia penale ticinese... È pacifico che le decisioni odierne verranno impugnate al più presto davanti al Tribunale federale”.

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