laR+ Ristorni frontalieri

‘Salvati’ i piccoli comuni, penalizzata Varese

Andata e ritorno per una ventina di comuni del varesotto e del comasco che dapprima si sono visti assegnare i ristorni dei frontalieri, poi togliere e infine riassegnare, dopo un’alzata di scudi dell’Associazione nazionale comuni di frontiera, presieduta da Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa. Ma un Comune, cioè Varese, salvo nuovi colpi di scena, deve rinunciare a 4,5 milioni di euro: la quota che non più tardi di tre mesi fa gli era stata assegnata, sulla scorta della ripartizione prevista dalla Legge di bilancio 2024.

Lo scorso anno il governo aveva abbassato al 3% – un punto percentuale in meno – il limite del rapporto tra frontalieri e popolazione (la percentuale di Varese attualmente è 3,85%). Un limite, quello della finanziaria dello scorso anno, che oltre al capoluogo varesino aveva consentito ad altri venti comuni della fascia di confine delle due province pedemontane di ottenere direttamente i ristorni dei frontalieri. Era l’emendamento del ministro Giorgetti che, riportando indietro le lancette dell’orologio, ripristinava il 4% quale soglia minima per beneficiare dei ristorni dei frontalieri (un tesoro di oltre 100 milioni di euro che fa gola a molti). Una misura che toglieva al territorio comasco e varesino una decina di milioni di euro che, nelle intenzioni del Governo Meloni, sarebbe dovuto servire a sostenere i lavoratori che perdono il lavoro. In questi mesi il varesotto è attraversato da gravi crisi aziendali che stanno mettendo in discussione diverse centinaia di posti di lavoro. Pensare di affrontare una grave crisi occupazionale con una mezza dozzina di milioni di euro appare illusorio.

La sollevazione generale all’emendamento Giorgetti ha spinto tre parlamentari di maggioranza, Andrea Pellicini e Andrea Mascaretti (Fratelli d’Italia) e Stefano Candiani (Lega), a presentare un subemendamento che, approvato dalla Commissione Bilancio, consente ai comuni con 15mila abitanti e con una percentuale di frontalieri superiori al 3% di continuare a beneficiare dei ristorni dei frontalieri, così come aveva deciso laRegione Lombardia. Insomma, sembra essere stata messa una pezza che comunque ha sollevato fortissime critiche da chi parla di una norma pensata appositamente “contro Varese”, per il semplice fatto che il capoluogo varesino è governato dal centrosinistra. M.M.