Innalzare la percentuale di smartworking per migliorare la qualità della vita dei frontalieri occupati in Canton Ticino e per attenuare il traffico, soprattutto nella fascia di confine. È quanto chiede il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini, ex sindaco di Luino, che ha presentato un emendamento all’articolo 15 della Legge di bilancio 2025 su un tema che continua a far discutere. Nello specifico, la richiesta riguarda la percentuale di ore di telelavoro che i frontalieri possono svolgere fino all’entrata in vigore del nuovo accordo Italia-Svizzera (ancora in discussione), innalzandolo dal 25% al 33%. L’accordo, in vigore dallo scorso 1° gennaio, era stato sottoscritto nel novembre 2023 dal ministro Giancarlo Giorgetti e dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter.
“Con il presente emendamento – scrive il parlamentare luinese – si chiede che i lavoratori frontalieri possano svolgere in modalità di telelavoro sino al 33% della loro attività lavorativa dipendente presso il proprio domicilio nello Stato di residenza senza che ciò comporti la perdita dello status di frontaliere. Si ritiene infatti che le positive evoluzioni delle modalità di svolgimento delle prestazioni lavorative possano essere utilizzate con maggiore ampiezza anche dai lavoratori frontalieri che, soprattutto nel settore del terziario, hanno la possibilità di lavorare, almeno in parte, da casa”. Andrea Pellicini ricorda: “Se in altri contesti, ad esempio dalla Francia verso la Svizzera, è possibile per i frontalieri effettuare in telelavoro fino al 40% dell’orario di lavoro, si ritiene equo aumentare quantomeno sino al 33% del medesimo orario la quota disponibile per i nostri frontalieri che ogni giorno si recano al lavoro in Canton Ticino. Ciò gioverebbe certamente alla qualità della loro vita, con beneficio ulteriore per le politiche ambientali, se si considera che ogni giorno sono quasi circa 80mila i lavoratori frontalieri che, più che altro con l’uso della propria autovettura, varcano il confine di Stato con la formazione di lunghissime code. Attraverso quindi l’ampliamento delle opportunità del telelavoro si avrebbe la possibilità di attenuare l’estenuante traffico veicolare lungo i valichi con la Svizzera e quindi diminuire l’inquinamento da idrocarburi”. M.M.