Migliaia di ragazze e ragazzi in tutta la Svizzera, di cui 620 in Ticino, hanno accompagnato ieri i propri genitori sul posto di lavoro o hanno partecipato a progetti supplementari nell’ambito della giornata Nuovo Futuro 2024. Lo rende noto il Governo in un comunicato stampa, spiegando che sono state 2’542 le aziende e gli istituti di formazione che ieri hanno aperto in tutta la Svizzera le loro porte ai giovani interessati a scoprire il mondo del lavoro. “Per una giornata – spiega la nota del Consiglio di Stato – le ragazze e i ragazzi hanno avuto l’opportunità di avvicinarsi a settori professionali in cui il loro genere è stato finora sottorappresentato, allargando così i propri orizzonti”.
La giornata Nuovo Futuro è un progetto intercantonale che apre da ventiquattro anni nuove prospettive a migliaia di giovani, incoraggiandoli a seguire progetti di vita liberi da qualsiasi condizionamento. Quest’anno si sono registrate 732 aziende per il programma di base, accogliendo figlie e figli di collaboratrici e collaboratori. Non si tratta però di una normale giornata di orientamento professionale, fa presente il governo ticinese. E questo proprio perché l’attenzione del progetto si concentra sul cosiddetto principio del cambio di prospettiva, che incoraggia allievi e allieve di seconda e terza Media a esplorare professioni e settori lavorativi in cui il proprio genere è, appunto, sottorappresentato. In questa direzione l’obiettivo è quindi di ampliare gli orizzonti dei e delle giovani, consentire loro di scoprire i propri talenti e interessi, talvolta inaspettati, ma soprattutto incoraggiarli ad avventurarsi oltre gli stereotipi di genere nella scelta del loro percorso formativo e professionale.
In tal senso, rileva il Consiglio di Stato, “nonostante i numerosi sforzi per promuovere l’uguaglianza, i ruoli di genere e gli stereotipi a essi associati sono ancora molto presenti nella nostra società. In Svizzera, i giovani possono scegliere tra circa 250 formazioni professionali, ma la metà delle ragazze limita la propria scelta a solo cinque professioni, mentre la metà dei ragazzi a quattordici”. Non solo. “Nel corso dell’ultimo anno – prosegue l’Esecutivo – la carenza di manodopera qualificata si è aggravata nella maggior parte dei settori professionali. La situazione è particolarmente preoccupante nell’ambito dell’informatica, che sta facendo i conti con una significativa mancanza di personale qualificato per le specializzazioni di sviluppatore/trice e sistemista”.