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‘A scuola si educhi anche alla gestione sana dei propri soldi’

Iniziativa parlamentare di Simona Genini a nome del Plr. Prevenire l'indebitamento eccessivo e apprendere conoscenze in materia finanziaria

Simona Genini
(Ti-Press)
12 novembre 2024
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Un fenomeno diffuso tra i giovani, ma non solo. È l’indebitamento eccessivo. Che deriva (anche) dall’incapacità di gestire il proprio denaro in maniera responsabile. Come pure dalla mancanza di conoscenze basilari in materia finanziaria. Il Cantone potrebbe, dovrebbe allora fare di più. Dovrebbe “assumere un atteggiamento più attivo nell’istruire la popolazione, e in particolar modo le giovani e i giovani ticinesi, sui principi per una responsabile gestione delle finanze personali”. Questo già in ambito scolastico. Come? “Integrando il tema all’interno dei programmi di Civica e di Educazione alla cittadinanza e alla democrazia”. Parole della deputata del Plr Simona Genini, autrice, a nome del gruppo liberale radicale in Gran Consiglio, di un’iniziativa parlamentare in tal senso.

È stata allestita nella forma elaborata, in quanto si propone la modifica della Legge sulla scuola. L’articolo interessato dall’iniziativa è il 23a, quello intitolato appunto “Educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia”. Che così recita: “Al fine di rendere i giovani coscienti dei fondamenti delle istituzioni politiche e civili ed educarli ai loro diritti e doveri di cittadini, nelle scuole medie, medie superiori e professionali sono promossi e assicurati l’insegnamento e lo studio della civica nonché l’educazione alla cittadinanza e alla democrazia”. Genini chiede di completare il testo vigente con la seguente frase: “includendo anche i principi della responsabile gestione finanziaria personale”.

‘Amministrare il proprio presente e pianificare il proprio futuro’

Dieci anni fa, ricorda l’iniziativista, il Cantone “avviava un piano cantonale per prevenire il fenomeno dell’indebitamento eccessivo: al di là dei risultati ottenuti, l’impressione è che in tema di alfabetizzazione finanziaria delle giovani e dei giovani ticinesi molto rimanga da fare”. Genini non ha dubbi: “È indispensabile possedere alcune conoscenze sulla corretta gestione delle finanze personali, in modo che ognuno sia in grado di amministrare il proprio presente e pianificare il proprio futuro”. E “per godere di una buona salute finanziaria personale, è essenziale, ad esempio, saper allestire un bilancio delle proprie entrate e uscite, conoscere la propria situazione pensionistica, valutare il peso della fiscalità sul reddito e sulla sostanza, e avere almeno una infarinatura sul tema del risparmio e dell’investimento”.

‘Analfabetismo finanziario, persone più vulnerabili’

Nonostante la Svizzera “sia il Paese delle banche, occorre constatare che oggi una quota rilevante dei giovani adulti (perfino con formazione universitaria!) soffre di ‘analfabetismo finanziario’, al punto da avere difficoltà ad allestire e gestire un bilancio familiare”. Il che, avverte la parlamentare del Plr, “rende le persone vulnerabili al rischio di compiere scelte finanziarie irragionevoli o di essere raggirate (da pubblicità ingannevoli o da veri e propri truffatori, come ad esempio alcuni sedicenti ‘influencer’ attivi sui social media)”. La scarsa educazione finanziaria, scrive Genini, “tende così a generare una serie di problemi che, dalla sfera individuale, finiscono per estendersi anche a quella collettiva: basti pensare al fenomeno dell’indebitamento eccessivo, o dell’indigenza nella terza età”.

La situazione “è particolarmente grave per le donne, che in misura molto maggiore rispetto agli uomini tendono a disinteressarsi dei loro averi, rinunciando a informarsi sul modo di investire o sulle norme fiscali (e, non di rado, persino sulle loro prospettive pensionistiche)”, afferma inoltre la granconsigliera. Che rileva: “Per quanto onnipresenti nel dibattito politico odierno, le campagne per l’uguaglianza di genere hanno finora trascurato questo argomento, rinunciando a invitare le donne ad assumere un ruolo più attivo e responsabile nel loro rapporto con il denaro”. È pertanto “opportuno” che il Cantone “si impegni a condurre una campagna di sensibilizzazione su larga scala per invitare i giovani (specialmente le ragazze) a informarsi sui temi legati alle finanze personali”. E “come base” per questa campagna, la scuola dovrebbe “inserire il tema dell’educazione finanziaria nei propri programmi, idealmente nell’ambito dei corsi di civica ed educazione alla cittadinanza”.

‘Nessun aggravio sulla griglia oraria né in termini di costi’

Tornando all’iniziativa parlamentare, Genini spiega di aver “optato, per non invadere la sfera di autonomia dei diversi ordini scolastici ticinesi e la libertà creativa dei docenti, per una formulazione volutamente generica limitandosi a stabilire un principio: che l’educazione alla gestione finanziaria personale debba godere della stessa dignità oggi (giustamente) accordata allo studio della Civica e all’Educazione alla cittadinanza”. Entrambi “sono peraltro temi rispetto ai quali la materia oggetto dell’iniziativa è complementare, e potrà fornire una necessaria e benvenuta integrazione”. Non solo. Inserendo l’educazione finanziaria all’interno del programma di Civica ed Educazione alla cittadinanza, la proposta, annota la granconsigliera, non genera ulteriori aggravi “sulla griglia oraria” e “neanche in termini di costi a carico dello Stato”.