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‘Non cambierà nulla, i ticinesi continueranno ad arrivare’

Nessuna preoccupazione tra i commercianti oltre confine per il dimezzamento della franchigia: ‘Invece che una persona sola arriveranno in due’

‘Da noi la spesa è molto conveniente’
(Ti-Press)
16 ottobre 2024
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«Non temiamo conseguenze significative, siamo convinti che la nostra clientela saprà organizzarsi. All'occorrenza, invece di venire una sola persona, arriveranno in due. Assisteremo a gite fuori porta di intere famiglie». La decisione del Consiglio federale di abbassare da 300 franchi a 150 la franchigia – una mossa per cercare di disincentivare il turismo degli acquisti – non turba il sonno alle associazioni dei commercianti di Como e di Varese. Commercianti che dallo scorso 1° febbraio hanno visto aumentare in maniera significativa le vendite dopo che il governo italiano ha dimezzato (da 154,90 euro a 70) la soglia che permette di richiedere il ‘tax free’. Un misura che ha dato subito i suoi effetti: nei primi mesi di quest'anno sono state 110mila le transazioni registrate alla dogana di Lavena Ponte Tresa. Decisamente di più delle 90mila registrate in tutto il 2023.

C'è poi un altro motivo che giustifica l'ottimismo dei commercianti della fascia di confine, soprattutto quelli attivi nel settore della spesa alimentare: la forza del franco svizzero, la cui quotazione rispetto alla valuta europea continua a essere elevata tanto da non far avvertita l'aumento dei prezzi degli alimentari in Italia. Ne è convinto anche Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa e presidente dell'Associazione Comuni di Frontiera: «Non essendo arrivata come un fulmine a ciel sereno la decisione del Consiglio federale di dimezzare la franchigia, in quanto se ne parla da tempo, l'argomento è stato affrontato anche sul nostro versante: l'opinione dei nostri commercianti è che non cambierà nulla, anche perché con la valuta svizzera così forte fare la spesa da noi è molto conveniente». A risentire della decisione del Consiglio federale potrebbero essere boutique e negozi di pelletterie e calzature in quanto il valore complessivo di 150 franchi per un capo di abbigliamento o un paio di scarpe è facilmente superabile.

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