Da marzo l'ispettore sarà seduto sul veicolo dell'allievo. Cattaneo: ‘Già oggi, grazie anche a un potenziamento, c'è un candidato per istruttore’
Un allievo conducente in sella alla sua moto, un esaminatore seduto alle sue spalle come passeggero. È la novità che verrà sperimentata a partire dal marzo 2025 per chi affronta l’esame per ottenere la patente A e A25kw, quella delle motociclette. Il cambiamento, fa sapere il Dipartimento delle istituzioni, è stato deciso dalla Sezione della circolazione con l’obiettivo di aumentare la sicurezza sulle strade e riguarda i circa 1’200 esami che ogni anno vengono svolti per queste due categorie.
Il motivo del cambiamento, come detto, è chiaro: aumentare la qualità della formazione pratica e una preparazione migliore dei futuri motociclisti. «Nel 2023, ultimo anno disponibile con statistiche definitive, hanno perso la vita in Svizzera 50 motociclisti, quattro in più rispetto al 2022 – spiega a ‘laRegione’ il capo dell’Ufficio tecnico della sezione della circolazione Christian Cattaneo – hanno inoltre riportato ferite gravi 1’160 motociclisti, 97 in più dell'anno precedente. Questo è un aspetto di cui abbiamo tenuto conto nel portare avanti questo progetto pilota». Ma non è l’unico. Continua Cattaneo, «l’equazione è semplice: maggiore è la qualità della nostra valutazione, maggiore sarà la capacità di chi ottiene la patente nel sapersi destreggiare alla guida. Questo è un aspetto centrale». Oggi gli esami vengono svolti con gli esaminatori che seguono sul proprio veicolo gli allievi. «In questo modo non possiamo valutare alcuni elementi con la stessa facilità». Due esempi: la capacità di prendere una curva o di frenare nella maniera corretta. «Vissuta sul veicolo la percezione è decisamente diversa, più accurata».
Senza dimenticare un altro aspetto: «Guidare una moto da soli o avere un passeggero dietro di sé non è la stessa cosa. Cambia il modo di affrontare una curva e il peso da gestire. Con questo cambiamento anche i maestri conducenti che ancora non lo fanno saranno portati ad affrontare questa modalità di guida prima di portare un conducente all’esame pratico».
In passato erano diversi gli allievi conducenti che svolgevano contemporaneamente un esame con gli stessi esperti, solitamente due. Ora, con la nuova modalità, un esperto si occuperà di un solo candidato. Più qualità nel controllo, certo. Ma anche attese più lunghe per prendere appuntamento per l’esame pratico? «Non direi – risponde Cattaneo –. Questo passaggio l’abbiamo già vissuto a inizio di quest’anno quando, rispetto alla prassi del 2023, da due esaminatori per quattro allievi conducenti si è passati a due esaminatori per altrettanti candidati. In quel momento, per non allungare l’attesa, il Consiglio di Stato ha autorizzato l’assunzione di un’unità supplementare». Insomma, nel 2025 il numero di allievi per ogni ispettore resterà invariato nonostante la nuova modalità. «Cerchiamo di fare in modo che il tempo d’attesa per avere l’appuntamento per un esame pratico non superi le tre settimane. Quest’anno, complice il cambiamento citato in precedenza, abbiamo fatto un po’ più fatica».
Un fattore che incide molto sui tempi d’attesa è però quello dei posti esami che vengono “bruciati”, ovvero prove pratiche che non iniziano nemmeno per la mancanza dei documenti o del materiale necessario da parte del candidato conducente. Da chi si presenta senza l’abbigliamento adeguato, con il veicolo non conforme o, addirittura, senza moto pensando di riceverla sul posto. «Purtroppo l’11% degli allievi della categoria A1, quella dei più giovani, non inizia nemmeno l’esame. È una cifra decisamente elevata e causa tempi d’attesa più lunghi. Chi si presenta ma non è nelle condizioni di svolgere l’esame desidera infatti fissare un nuovo appuntamento a breve», afferma Cattaneo.
La novità verrà introdotta a marzo, quando riprenderà la stagione motociclistica. «Da fine novembre a marzo non si tengono di regola esami pratici. Ciononostante – puntualizza il capo dell’Ufficio tecnico della sezione della circolazione – alcune sessioni aggiuntive, se il clima lo permette, vengono organizzate per smaltire le iscrizioni in attesa o le richieste di esami urgenti».