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Caos Tpc, l'avvocato Broggini: ‘Impugneremo quel decreto’

Così il legale di Quadri e Verda Chiocchetti dopo il proscioglimento, deciso dal pp, degli altri giudici del Tribunale penale dal reato di diffamazione

Ricorso in vista
(Ti-Press)
2 ottobre 2024
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Non mollano. I giudici del Tribunale penale cantonale Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti sono decisi ad andare avanti, ovvero a impugnare il recentissimo decreto con cui, come anticipato ieri dalla ‘Regione’, il procuratore pubblico straordinario grigionese Franco Passini ha prosciolto dal reato di diffamazione gli altri tre magistrati del Tpc – il presidente Mauro Ermani, il vice Marco Villa e Amos Pagnamenta – querelati dai due. Quadri e Verda Chiocchetti si erano ritenuti, e si ritengono, lesi nell’onore dai contenuti della segnalazione inoltrata a loro carico al Consiglio della magistratura dai colleghi del Tribunale penale. Sullo sfondo il mobbing che una segretaria del Tpc avrebbe subito e che ha generato quello che è stato definito ‘caos Tribunale penale cantonale’.

‘Nella segnalazione c'erano secondo noi affermazioni lesive dell'onore personale’

Che il capitolo penale della complessa vicenda non si chiuda qui, lo conferma il legale di Quadri e Verda Chiocchetti. «Non ho ancora avuto il tempo di esaminare il decreto di non luogo a procedere, ma sicuramente presenteremo reclamo all’autorità giudiziaria competente, che in Ticino è la Corte dei reclami penali –preannuncia, contattato dalla ‘Regione’, l’avvocato Marco Broggini –. Dal mio punto di vista, nella segnalazione presentata dai tre giudici del Tpc al Cdm sono contenute affermazioni chiaramente lesive dell’onore professionale, ma anche dell’onore della persona. È noto – aggiunge Broggini – che la norma in questione, e meglio l’articolo 173 del Codice penale, in linea di principio non tutela l’onore professionale, ma quello personale, ossia il diritto di ognuno di non essere considerato una persona da disprezzare».

'Il non luogo a procedere si è basato solo sull’esame della querela’

Nella nota diramata stamattina, via Ministero pubblico ticinese, alle redazioni, il pp straordinario Passini scrive, “sulla scorta di un esame degli atti all'incarto e delle sue valutazioni di natura giuridica”, di essere giunto alla conclusione che “non sussistono i presupposti dei reati ipotizzati di lesioni all'onore. Pertanto, in data 1° ottobre 2024, ha emanato un decreto di non luogo a procedere”. Ricorda l’avvocato Broggini: «Per definizione un decreto di non luogo a procedere viene emanato senza l’esecuzione di nessun atto istruttorio, quale ad esempio anche solo l’audizione dei querelanti e dei querelati. La decisione del procuratore si è basata pertanto soltanto sull’esame della querela inoltrata dai miei clienti, alla quale è stata allegata la segnalazione dei tre querelati».

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