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‘Come svolgere i compiti previsti dalla legge con meno agenti?!’

Preventivo 2025 del Cantone, la preoccupazione dei sindacati dopo la decisione di risparmiare sulla Scuola di polizia

Quindici nuovi allievi nel 2025, nessuno nel 2026
(Ti-Press)
26 settembre 2024
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Anche la Polizia cantonale passa alla cassa. Le misure di risparmio, contemplate dal Preventivo 2025, di competenza del Consiglio di Stato, e dunque già decise, non risparmiano le forze dell’ordine. Toccano la formazione di base, ovvero la Scuola di polizia. Concretamente? “La Scuola di polizia 2025 prevede l’accesso di 15 gendarmi in formazione per la Polizia cantonale, anziché le 20 previste inizialmente dalla Polizia. Per il 2026 non si prevede l’organizzazione della Scuola di polizia”, scrive il governo nel messaggio.

Certo, questo ha statuito il Consiglio di Stato, ma dalle parole di Norman Gobbi, ieri in conferenza stampa, il disappunto del capo del Dipartimento istituzioni per le citate misure è palpabile. «Il Ticino è un cantone di frontiera. È quindi normale che abbia una densità di poliziotti maggiore di altri cantoni – osserva Gobbi –. Una riduzione degli effettivi vuole anche dire una riduzione delle prestazioni. Non si può pensare di avere le stesse prestazioni spendendo meno». D’accordo, ma per la Polizia cantonale, gli viene chiesto, cosa vuol dire? «Significa che alcune cose non potranno essere più fatte. O che non potranno più essere fatte gratuitamente», replica secco il ministro. «Penso alla sicurezza ai grandi eventi. Saranno magari gli organizzatori a doversi assumere la responsabilità di garantire il numero di agenti necessari, oppure si vedranno fatturare il servizio».

Cimbri (Fsfp): un fulmine a ciel sereno, non siamo stati consultati

Quanto ha deciso il Consiglio di Stato «è il classico fulmine a ciel sereno», dice Ivan Cimbri, presidente della sezione ticinese della Fsfp, la Federazione svizzera dei funzionari di polizia. «Di queste misure abbiamo saputo oggi (ieri, ndr) dai media, nonostante l’incontro di poche settimane fa tra associazioni del personale e governo. Non siamo stati consultati. Ed è chiaro – aggiunge Cimbri – che siamo preoccupati, se si vuole garantire in seno alla Cantonale un effettivo che possa svolgere al meglio i compiti che le leggi attribuiscono alla polizia. Oltretutto non abbiamo solo pensionamenti: sempre più agenti della Cantonale a un certo punto optano per la Polizia federale, per le polizie comunali o per il privato, come le assicurazioni. E che andrebbero rimpiazzati».

Fonio (Ocst): decisioni che potrebbero avere pesanti conseguenze sull'operatività

Scuola di polizia 2025 con meno aspiranti, niente di niente nel 2026. «Sarà sicuramente un tema di discussione con il Comando della Cantonale – indica Giorgio Fonio, segretario dell’Ocst Polizia –. Anche perché è da tempo che segnaliamo che per quanto riguarda ad esempio la Gendarmeria, e in particolare gli agenti che svolgono la loro attività sul terreno, l’attuale numero di effettivi è al limite. Ed è ovvio – prosegue il sindacalista e consigliere nazionale – che pensando al futuro prossimo, e cioè alle partenze naturali e non, questa decisione del governo potrebbe avere pesanti conseguenze per l’operatività della Gendarmeria». Pattugliamento e dunque controllo del territorio, interventi per le urgenze (incidenti, commissione di reati)...

Ghisletta: e come la mettiamo con la formazione degli agenti delle polcomunali?

Rileva a sua volta il segretario della Vpod Raoul Ghisletta: «Da quel che mi risulta la Gendarmeria avrebbe bisogno già a breve di almeno venticinque agenti per sostituire chi va in pensione o lascia la Polizia cantonale per altri motivi. Con le misure decise dal Consiglio di Stato si avranno pertanto sempre più problemi nell’assolvere i compiti contemplati dalla legge. Addirittura non si organizza una Scuola nel 2026… Davvero non capisco come si possa non farla visto che sotto lo stesso tetto vengono formati anche gli aspiranti poliziotti delle ‘comunali’. A questo punto mi domando se non si debba istituire finalmente una polizia unica in Ticino, con la fusione della Cantonale e delle polcomunali, per massimizzare le risorse». Già deputato socialista, Ghisletta è stato in veste di granconsigliere primo firmatario dell'iniziativa parlamentare, tuttora pendente, per la realizzazione di un solo corpo di polizia.

Così dichiarò il capitano Cerinotti, responsabile della Sezione della formazione

Intervistato lo scorso febbraio dalla ‘Regione’, il capitano della PolCantonale Christophe Cerinotti, capo della Sezione della formazione in seno alla Polizia cantonale, era stato piuttosto chiaro. «Interrompere il ritmo annuale della Scuola di polizia avrebbe conseguenze pesantissime per la Cantonale e pure per le Polizie comunali – aveva dichiarato l’ufficiale –. Non riusciremmo a sostituire collaboratori e collaboratrici che lasciano la polizia tra pensionamenti e dimissioni. Come ha anche ricordato in occasione del recente Rapporto annuale della Polcantonale il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi, in Ticino l’odierno numero di agenti è adeguato per poter svolgere i compiti assegnati dalla legge alla stessa Polizia cantonale e alle Polizie comunali. Compiti non solo di mantenimento dell’ordine pubblico e di gestione del traffico stradale, legati quindi all’interventistica in generale, ma compiti anche investigativi e di intelligence nella lotta alla piccola e alla grande criminalità in un Cantone di frontiera, sede della terza piazza finanziaria elvetica. Bisogna quindi cercare di confermare questo dispositivo, per la sicurezza di cittadini e imprese. Insomma, dobbiamo fare il possibile per continuare ad avere ogni anno una Scuola di polizia, che da un ventennio forma sotto lo stesso tetto aspiranti gendarmi di Polizia cantonale e futuri agenti di Polizia comunale. E questo per evitare di avere, come è già accaduto in passato quando è stato saltato un anno, una scuola con sessanta e passa allievi: un numero troppo elevato, che diventa difficile da gestire».

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