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Risparmi della Confederazione, le preoccupazioni del Ps

Durisch, Demaria, Forini e Zanini chiedono al Consiglio di Stato quali settori verranno toccati dai tagli prospettati da Berna e quali le contromisure

Il capogruppo socialista in Gran Consiglio Ivo Durisch
(Ti-Press)
12 settembre 2024
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Come si pone il Consiglio di Stato di fronte ai ventilati pesanti tagli (4/5 miliardi di franchi) da qui al 2030 per risanare le finanze della Confedreazione? A formulare il quesito è il Partito socialista con un’interrogazione firmata dai deputati al Gran Consiglio Ivo Durisch, Yannick Demaria, Danilo Forini e Cristina Zanini. “Per risanare le finanze federali, il gruppo di esperti incaricato dalla Confederazione ha messo sul tavolo una settantina di misure di risparmio che oltre ad avere un impatto negativo sulla società e sulla politica climatica potrebbero avere – si ricorda nell’atto parlamentare – delle ripercussioni sui flussi finanziari verso i Cantoni da parte della Confederazione”.

I risparmi previsti entro il 2030, scrivono Durisch e colleghi nell’atto parlamentare, “pesano per 4,9 miliardi e toccano tutti i settori”. Particolarmente preoccupanti, sostengono, sono “le misure sociali, quelle sulla politica migratoria e quelle sulla politica climatica: in totale si tratta del 5% del budget federale”. Per il Ps “inquietante è il fatto che in un momento di difficoltà delle famiglie dovuto alla perdita del potere di acquisto si vada a incidere anche sulla politica famigliare, così come pure incomprensibili sono i risparmi nella politica climatica a fronte dei cambiamenti epocali che stiamo vivendo”. “Criticabile” del pacchetto di risanamento, aggiungono Duriusch e colleghi, “è anche il fatto che si sia guardato unicamente al fronte delle uscite senza valutare maggiori entrate e quindi avere un approccio più equilibrato e con una certa parità dei sacrifici”.

Non solo. Rincarano i firmatari dell’interrogazione: “Deprecabile anche che in questo pacchetto non ci sia alcuna riduzione di spesa nel settore della difesa. Le misure che potrebbero pesare sui Cantoni e che destano particolari preoccupazioni sono i contributi alle famiglie per la custodia dei figli e i contributi cantonali per la riduzione dei premi della cassa malati”. Due ambiti “molto delicati che minano il nostro stato sociale alla base della stessa coesione”.

I deputati socialisti chiedono al Consiglio di Stato se e in che modo intende prendere posizione “a tutela delle nostre cittadine e dei nostri cittadini”. Molteplici le domande al governo: “Quali settori sono toccati dalle misure di revisione della spesa che concernono i Cantoni e il Ticino in particolare (politica ambientale, politica famigliare, formazione, università ecc.)?”. Il nostro Cantone “verrà coinvolto dal Consiglio federale nell’analisi delle misure proposte dal gruppo di lavoro?” Nel caso i tagli dovessero diventare effettivi dal 2026 “come compenserà il Consiglio di Stato la mancanza di aiuti federali? Ridurrà i contributi per la riduzione dei premi di cassa malati e il sostegno alla conciliabilità famiglia lavoro o aumenterà il suo impegno finanziario per non indebolire queste importanti politiche?”

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