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Us Open, Aryna Sabalenka contro se stessa e Pegula

A New York domani la finale femminile. La bielorussa dovrà tenere a freno i nervi nel catino di uno stadio votato alla causa della sua avversaria

6 settembre 2024
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Come dodici mesi fa, Aryna Sabalenka tenterà domani sera di conquistare il suo primo Us Open contro una giocatrice statunitense sostenuta da 24’000 spettatori. Memore della brutta esperienza del 2023 contro Coco Gauff, la bielorussa assicura di essere più pronta ad affrontare Jessica Pegula di quanto lo fosse lo scorso anno al cospetto del giovane talento. Nelle ultime stagioni, la Sabalenka ha dimostrato le sue capacità di giocare sul duro: oltre a due titoli in Australia (2003 e 2024), ha raggiunto le semifinali a Flushing Meadows in ognuna delle sue ultime quattro partecipazioni. Tuttavia, la bielorussa possiede un punto debole: la sua emotività. Da sempre, la giocatrice nata a Minsk è obbligata a ingaggiare una battaglia con i suoi nervi. In primo luogo ha dovuto combattere contro quei passaggi a vuoto che le causavano un numero elevato di doppi falli e di errori diretti. Adesso, il problema nervoso si esprime soprattutto nella difficoltà al momento di chiudere le partite. Lo scorso anno si era aggiudicata senza grandi problemi il primo set (6-2), ma era poi sprofondata nelle incertezze che l’avevano portata alla sconfitta contro Gauff. E subito dopo il successo in semifinale contro Emma Navarro (6-3 7-6) ha ammesso di essere andata in difficoltà al momento di chiudere la sfida. «Sono stata soffocata dalle emozioni e, a causa dell’ambiente creato dal pubblico, ho avuto un flashback della finale di un anno fa. Sono contenta di aver imparato la lezione (del 2023, ndr), di aver controllato i miei sentimenti ed essermi aggiudicata la partita in due set».

Ma la Sabalenka ha ammesso di aver avuto paura nel corso della seconda frazione… «Durante la partita continuavo a ripetermi “No, no Aryna, non può succedere di nuovo. Controlla i tuoi nervi, concentrati su te stessa. Ci sono persone che sono qui per te, il tuo box, la tua famiglia, devi continuare a batterti”».

Sabalenka è sicura di essere meglio preparata ad affrontare uno stadio tutto votato a sostenere la sua avversaria, la trentenne Jessica Pegula, da un paio di stagioni stabilmente nella top-10 (con un picco al numero 3), ma sempre alla ricerca del suo primo Major (nel suo palmarès spiccano i Wta 1000 di Montréal 2023 e Toronto 2024). L’esperienza e i risultati parlerebbero a favore della bielorussa, contro un’avversaria che ha raggiunto sei volte i quarti di finale di un Grande Slam senza mai superarli. Inoltre, Sabalenka comanda 5-2 nelle fide dirette, con una vittoria in due set nell’ultimo confronto, poche settimane fa a Cincinnati. Tuttavia, Pegula si presenta alla finale con il morale alle stelle dopo aver eliminato la numero uno, la polacca Iga Swiatek. E in semifinale ha saputo rientrare dopo un primo set inguardabile (1-6) per battere la ceca Muchova in tre set (6-4 6-2). E per quanto riguarda la finale, la Pegula è convinta «di avere le armi giuste per frustrare la mia avversaria, a patto che serva con un pizzico meno di efficacia rispetto a Cincinnati».

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