Ticino

Presenza del lupo, l'Alleanza patriziale sta con i contadini

Presa di posizione per una riduzione drastica del predatore che fa razzia sugli alpeggi ticinesi. E c'è pure un'interrogazione al governo

La protesta a Cevio, nel giorno della visita del Consiglio di Stato
(Ti-Press/Samuel Golay)
21 agosto 2024
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Dopo la protesta degli allevatori che hanno bloccato il ponte di Visletto, a Cevio, nel giorno della visita del governo in Alta Vallemaggia, contro la presenza del lupo negli alpeggi si alza anche la voce dell'Alleanza patriziale ticinese (Alpa). In una presa di posizione, la stessa Alpa dichiara di stare dalla parte dei contadini di montagna: “Ora basta: la presenza del lupo va drasticamente ridotta!”.

“Ci siamo sempre impegnati, anche con interventi sui media, in favore dell’agricoltura di montagna, messa in seria difficoltà dalla presenza vieppiù massiccia del lupo – scrive il Consiglio direttivo dell'Alpa –. Non solo per il fatto che spesso, poi, sono proprio i Patriziati a essere proprietari degli alpeggi, ma pure perché l’Alleanza patriziale sostiene e promuove attività e iniziative volte a valorizzare sempre più il territorio ticinese a vantaggio di tutti”.

‘Inaccettabile l'abbandono della pastorizia’

E ancora: “Le recenti predazioni in Ticino non possono che confermare i campanelli di allarme che abbiamo a più riprese suonato: la mancata o la troppo poco incisiva gestione del lupo in Ticino sta portando all’abbandono della pastorizia e dell’allevamento, e questo per noi è inaccettabile! Non passa giorno senza venire a conoscenza, oltre che di predazioni, anche in pieno giorno, di alpeggi scaricati per situazioni ritenute giustamente insostenibili da parte di alpigiani sconsolati e insoddisfatti dalle (non) risposte della politica cantonale e federale. Si tratta di un grave danno, evidentemente, anche dal punto di vista socio-economico, per un settore determinante e virtuoso non solo per le zone più discoste”.

‘Insufficienti i passi intrapresi dal governo ticinese’

L'Alpa ricorda che a partire dal prossimo mese di settembre anche i cacciatori potranno essere coinvolti nella regolazione del lupo. Tuttavia “reputiamo insufficienti i passi intrapresi dal governo ticinese per affrontare di petto questa deplorevole situazione, ormai sfuggita di mano. A maggior ragione, se ci si confronta con quanto stanno facendo i Cantoni alpini limitrofi: i Grigioni, ad esempio, hanno chiesto l’autorizzazione a Berna di abbattere due terzi dei giovani lupi. Riteniamo che la situazione attuale in Ticino non sia più né sostenibile né in alcun modo giustificabile. Come non pensare, poi, anche alle decine di milioni di soldi pubblici (di Confederazione, Cantone, Comuni, fondazioni ed enti diversi e in modo importante anche di Patriziati) investiti per promuovere il settore primario di montagna. Un settore in cui i nostri enti patriziali hanno avuto, ed hanno, un ruolo di attori e motori nelle diverse iniziative di ripristino di alpeggi e tenute montane, dall'Alta Valle di Blenio alla Leventina, dalla Verzasca alla già martoriata Vallemaggia, dall'Onsernone alle purtroppo già poche zone di reddito dell'allevamento delle Valli del Sottoceneri”.

In conclusione giunge una richiesta al Cantone: “Il governo ticinese deve capire l’urgenza di ridurre drasticamente il numero di lupi. In caso contrario, l’attività alpestre ticinese, uno dei fiori all’occhiello dell’economia ticinese, è destinata a scomparire. È uno scenario deleterio, dal quale ci distanziamo con forza”.

‘A che punto siamo con la caccia regolatoria e proattiva?’

Sul tema è stata presentata pure un'interrogazione interpartitica (primo firmatario Sem Genini, Lega) per chiedere al governo ticinese “A che punto siamo con la caccia regolatoria e proattiva del lupo in Ticino?”.

I firmatari ricordano che “la situazione del lupo e delle predazioni in Ticino anche quest’anno è molto grave e diversi alpi sono stati scaricati anticipatamente per la presenza del predatore”. Vengono poi elencate le predazioni sugli alpi: Mergozzo e Nimi, sopra Gordevio, Canegg e V. Sertena sopra Isone, in Val Chironico. “Gli ultimi eventi in ordine temporale sono accaduti il 19 agosto, data in cui per Sms sono state segnalate tre probabili predazioni: alpe Foppa (Monteceneri), zona Ra Barbada (Pura) e alpe Grossalp (Bosco Gurin). Inoltre le capre dell'alpe Zaria (Fusio) proprio lo stesso giorno sono state scaricate a causa di altre predazioni senza il ritrovamento dei capi feriti o morti, ma con avvistamento del lupo. Da notare che l’attacco al Grossalp è avvenuto verso le 10:30 del mattino e pertanto questo branco è particolarmente dannoso e ha perso ogni timore dell’uomo. Perciò si rende urgente un'eliminazione del branco. In caso contrario non vi è nient'altro da fare che scaricare in anticipo i due alpeggi: al Grossalp 155 capre; a Sfille una novantina con le conseguenze nefaste sulla produzione di formaggio Dop della Valle Maggia che tutti possiamo immaginare”.

Gli interpellanti lodano l'organizzazione di due momenti informativi aperti alle cacciatrici e ai cacciatori che sono interessate/i a una possibile collaborazione e a un loro coinvolgimento nell'ambito della regolazione del lupo durante i periodi in cui la caccia è aperta, proposti dall’Ufficio della caccia e della pesca del Canton Ticino. “A quanto pare il mondo venatorio ha reagito in massa e il numero di iscritte/i alle serate è molto elevato. Inoltre il 15 agosto, in un comunicato stampa, il Canton Grigioni ha fatto sapere di aver chiesto all’Ufficio federale dell’ambiente l’autorizzazione per l’abbattimento di almeno 35 lupi, cioè due terzi dei giovani esemplari nei branchi con cuccioli nati quest'anno e l’eliminazione di due branchi completi. L’obiettivo è ridurre i conflitti con l’agricoltura e aumentare il timore dei lupi nei confronti dell’essere umano. Il periodo di intervento previsto, in base alla legge in vigore, si estende dal 1° settembre al 31 gennaio 2025. Non sappiamo se il Canton Ticino abbia fatto altrettanto nonostante i termini per inoltrare le richieste di regolazione all’Ufam potrebbero già essere scaduti”.

Le domande al governo: “Il Consiglio di Stato si è già attivato e ha già inoltrato all’Ufficio federale dell’ambiente le sue richieste di abbattimento per l’imminente periodo di regolazione? Se sì, il Consiglio di Stato può fornirci la strategia che ha adottato e dei dettagli in merito? Se no, perché? Il Consiglio di Stato è intenzionato ad abbattere il lupo/i lupi che stanno ormai da diverso tempo uccidendo diversi animali da reddito (almeno 7 capre morte e 20 disperse) sugli alpeggi di Mergozzo e Nimi sopra Gordevio, dove la soglia minima per un abbattimento è stata raggiunta e superata? Considerata la recente predazione diurna sull’alpe Grossalp e i precedenti di questo caso (vedi richiesta di eliminazione inoltrata nel dicembre 2023 all’Ufam, ma non accolta), il Consiglio di Stato come intende superare l’ostacolo della diversa interpretazione giuridica dell’Ordinanza federale per poter eliminare urgentemente il branco come sarebbe necessario per poter dare continuità all’attività alpestre in quella regione? Quale strategia intende adottare il Consiglio di Stato onde evitare un abbandono dell’attività alpestre, sia degli alpeggi pascolati da ovini, sia di quelli con produzione di formaggio con latte di mucca e di capra, come purtroppo sta avvenendo in questi ultimi anni?”.

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