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Traffico illegale di valuta, record di trasgressori

Il primo semestre dell’anno nei dati della Guardia di finanza del Comando provinciale di Como. Dalla Svizzera all'Italia

Controlli al confine
(Ti-Press)
18 agosto 2024
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Il 38 per cento dei controlli effettuati dalla Guardia di finanza di Ponte Chiasso ai valichi comasco-ticinesi ha avuto esito positivo: quasi quattro persone su dieci sono state trovate in possesso di somme superiori a 10mila euro, limite massimo consentito di denaro contante che si può portare all'estero sia per i viaggi all'interno dell'Unione europea che per quelli verso i Paesi extra Ue, come la Svizzera. Una percentuale così alta di trasgressori non è mai stata registrata in passato. A cosa lo si deve non è dato sapere. Lo si apprende dagli ultimi dati divulgati dalla Guardia di finanza del Comando provinciale di Como: nel primo semestre di quest’anno, ai confini comaschi – non solo l’asse nord sud che passa da Ponte Chiasso e Brogeda, ma anche i valichi minori che vanno da Bizzarone a Oria Valsolda – sono stati eseguiti 2'353 controlli sulla circolazione della valuta, che hanno portato alla scoperta di quasi 30 milioni di euro non dichiarati, e all’accertamento di 916 violazioni.

Confische pesanti

Ciò significa una media di 32mila euro per ogni trasgressore, che ha consentito di evitare il sequestro del 40% della somma intercettata, pagando una oblazione che consente l'estinzione dell'illecito (dal 5% al 15% del denaro contante eccedente la soglia di 10'000 e sino a 40mila euro). La maggior parte di coloro trovati in possesso di denaro in quantità superiore a quanto consentito ha dichiarato di essere stata all'oscuro delle norme che regolano la circolazione di valuta. Solo che la legge non ammette ignoranza per cui hanno dovuto pagare le conseguenze che sono decisamente pesanti. Come per la persona che nel giugno scorso viaggiava su un treno proveniente da Lugano e diretto a Milano, con in valigia banconote (tutte da 500 euro, che in Italia sono introvabili) per 220mila euro: 110mila sono stati sequestrati, per essere confiscati.

Oltre alla valuta da gennaio a giugno sono stati intercettati titoli e certificati contraffatti per oltre 3 milioni di euro. L'andamento del primo semestre 2024 conferma la tendenza in atto da qualche anno a questa parte: non solo fuga di capitali in Svizzera, ma soprattutto somme di denaro che rientrano in Italia. È comunque convinzione unanime fra gli addetti ai lavori (in primis la Guardia di finanza) che continua il traffico illegale di valuta verso la Svizzera seppur diminuito rispetto agli anni d'oro degli spalloni.

Il pensionato d'oro

Nel frattempo a Ponte Chiasso la Guardia di finanza è stata incaricata dalla Procura di Como di fare chiarezza sul recente sequestro di mille traveler’s cheque del valore nominale di 10mila dollari per complessivi 10 milioni di dollari. Un tesoro senza precedenti quello trovato dalle Fiamme gialle alla dogana stradale di Ponte Chiasso su una piccola monovolume alla cui guida c'era un 64enne pensionato bergamasco, con precedenti per reati contro il patrimonio, risalenti a molti anni fa. Insomma, un anonimo non in grado di giustificare il possesso di un numero così elevato di ‘assegni turistici’ del valore di 10 milioni di dollari. Da qui la decisione della magistratura lariana di contestare al pensionato il reato di ricettazione e di sequestrare il ‘tesoro’ sulla cui provenienza gli investigatori dovrebbero aver trovato elementi utili all'inchiesta. C'è da capire anche quale fosse la destinazione dei 10 milioni di dollari e a cosa sarebbero dovuti servire. Non certo per pagarsi una vacanza. Più facile pensare a un intrigo internazionale.