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‘Alluvioni, Guy Parmelin intervenga per il lavoro ridotto’

La Deputazione ticinese a Berna scrive al ‘ministro’ dell'Economia chiedendo un'eccezione generalizzata e le indennità per le ditte con inizio immediato

In sintesi:
  • Datori di lavoro preoccupati per la conservazione degli impieghi dei loro collaboratori
  • L'obiettivo della lettera è supportare tutte le aziende in questo momento di estrema difficoltà
La lettera inviata oggi
(Ti-Press)
18 luglio 2024
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La Deputazione ticinese alle Camere federali prende carta e penna e scrive direttamente al consigliere federale Guy Parmelin scendendo in campo, ancora, a sostegno delle aziende e del mantenimento dei posti di lavoro nei luoghi colpiti dalle recenti alluvioni: Vallemaggia, Mesolcina e Vallese. Con una richiesta chiara formulata al capo del Dipartimento federale dell'economia: attivarsi personalmente per sostenere le ditte colpite, estendendo la concessione del diritto al lavoro ridotto.

Nella lettera inviata oggi a Parmelin i consiglieri nazionali e i consiglieri agli Stati ticinesi rilevano come “nelle ultime settimane abbiamo incontrato parecchi datori di lavoro preoccupati per tanti fattori, ma principalmente per le loro aziende rispettivamente per la conservazione dei posti di lavoro dei loro collaboratori”. È la stessa Deputazione a ricordare di aver prospettato loro alcune possibilità, tra cui la richiesta di indennità per lavoro ridotto. Ma quanto indicato da molti ai datori di lavoro “è avvenuto circa a distanza di 10 giorni dall'evento distruttivo, e quindi questi ultimi si trovano confrontati con un problema relativo ai termini di presentazione delle domande”.

Cosa dice la legge

Ebbene, sulla base di queste richieste – annota la Deputazione nella sua lettera a Parmelin – “è emerso che gli Uffici cantonali del lavoro devono applicare le disposizioni contenute nell'articolo 58 capoverso 1 dell'Ordinanza sull'assicurazione contro la disoccupazione, che prevedono il diritto alle indennità di lavoro ridotto dopo tre giorni dalla presentazione del preannuncio di lavoro ridotto”. Questo problema “è stato segnalato alla Seco dai Cantoni, e purtroppo è stato ribadito ai Cantoni che l'articolo in questione deve essere applicato”. Considerato che le aziende “hanno inviato queste richieste dopo alcune settimane dagli eventi anche per le difficoltà legate alla mancanza di rete elettrica, di internet e soprattutto in ragione della concentrazione dapprima su altre priorità rispetto alla richiesta di lavoro ridotto, riteniamo ci siano gli estremi per prevedere un'eccezione generalizzata di inizio immediato del lavoro ridotto per gli attori che operano all'interno dell'area geografica interessata dagli eventi”. Inoltre, per la Deputazione ticinese alle Camere federali, “sarebbe auspicabile, in via eccezionale, un'estensione del lavoro ridotto anche per le aziende dove chi lavora ha una posizione analoga a quella del datore di lavoro”.

Cosa chiedono gli eletti ticinesi

Per tutti questi motivi, “tenuto conto dei gravi problemi che le aziende devono affrontare in questo periodo di disagi climatici, chiediamo cortesemente un Suo (di Parmelin, ndr) intervento affinché le aziende possano essere sostenute per sopportare, almeno parzialmente, i costi dovuti alle alluvioni intercorse”.

Va da sé, si diceva, che qualora questa richiesta venisse accolta “dovrebbe essere estesa anche ai cantoni Grigioni e Vallese colpiti nella stessa maniera dalla furia di questi eventi meteorologici estremi”.

Questa lettera è stata scritta, firmata all'unanimità dalla Deputazione e inoltrata su iniziativa del consigliere nazionale del Centro Giorgio Fonio, che a ‘laRegione’ spiega come nasca «dai moltissimi contatti avuti negli scorsi giorni e le scorse settimane sul territorio, con chi opera sul campo e le imprese locali. La nostra cassa disoccupazione (Fonio è anche sindacalista Ocst, ndr) si è impegnata moltissimo sin dai primi momenti post alluvione, quindi lo spunto nasce anche da questa azione». Inoltre, continua Fonio, «all'interno della Deputazione ticinese alle Camere federali ci sono anche sensibilità vicine al mondo imprenditoriale che hanno raccolto questa preoccupazione».

L'obietivo di questa lettera, riprende Fonio, «è di essere di supporto a tutte le piccole e medie imprese e a tutte le aziende in questo momento di estrema difficoltà». I problemi, racconta, «sono anche nelle piccole imprese dove lavorano solo marito e moglie, e a loro ad esempio gli aiuti non vengono concessi. C'è da salvaguardare il tessuto lavorativo locale – assicura il consigliere nazionale del Centro –, e fare in modo che non venga messo in ginocchio da questa emergenza». Fonio, infine, riferisce di come «attraverso i nostri contatti sindacali, che mantengo costanti come vicepresidente nazionale di travail.suisse, abbiamo deciso di farci portavoce anche dei molti disagi segnalati dai nostri colleghi di Vallese e Grigioni, per lavorare di squadra e cercare una soluzione insieme».