Per i numeri fino a quattro cifre non è più possibile la vendita di targhe tra privati. Solo aste pubbliche dove il ricavato va nella prevenzione.
Il programma di prevenzione Strade Sicure può contare su un numero… di targa in più. Il Consiglio di Stato, tramite una modifica di regolamento ha dato un giro di vite alla possibilità di cedere il numero di targa di automobile tra privati. Una pratica che spesso, basta vedere gli annunci in rete, avviene dietro accordi economici che possono arrivare anche a diverse migliaia di franchi.
Non è infatti più possibile farlo per i numeri con una, due, tre o quattro cifre. Fino a poco tempo fa, e qui sta la novità, questa restrizione si fermava alle targhe a tre numeri. Per acquistare una di queste combinazioni bisognerà giocoforza passare da un’asta pubblica come avviene già da tempo per i numeri bassi, quelli più ambiti, che non sono assegnati.
Ma cosa c’entra Strade Sicure con questa decisione? Semplice, «tutto il ricavato della vendita all’asta dei numeri di targhe viene investito nella prevenzione», spiega il capo della Sezione della circolazione Elia Arrigoni. «Già da diversi anni questi numeri di targa vengono esclusivamente ceduti dal Cantone tramite asta pubblica. Ora – prosegue Arrigoni – è stato alzato leggermente il limite. Si tratta di un’evoluzione normale visto che il numero del parco veicoli continua a crescere. Bisogna comunque ricordare come il cittadino non acquisti la targa, che resta di proprietà dello Stato in base alle normative federali, ma la possibilità di vedere il suo veicolo immatricolato con un determinato numero».
A regolare la questione è il regolamento della legge cantonale di applicazione della legislazione federale sulla circolazione stradale, ripreso dalla direttiva ‘vendita di targhe di controllo, condizioni generali’ che al punto 10 elenca anche quelle che sono le eccezioni. “Le targhe a 1, 2 o 3 cifre (auto e moto) e le targhe a 4 cifre (auto) possono essere cedute unicamente al coniuge, al partner registrato, ai genitori, ai figli, ai fratelli, nonni e primi nipoti. Per le persone giuridiche agli organi delle stesse secondo il registro di commercio a condizione che vi siano iscritti da almeno 12 mesi. La prima cessione di una targa effettuata dopo l’acquisto e prima dell’immatricolazione della stessa, è gratuita”.
La cessioni di targhe tra privati, come detto, spesso avviene dietro un accordo economico. Non è raro trovare annunci in rete di persone disposte a spendere molto denaro per avere un determinato numero. È notizia di settimana scorsa che a Zurigo, durante l’asta pubblica organizzata dal Cantone, è stato raggiunto un nuovo record: 299mila franchi per la targa numero 24. In Ticino negli scorsi anni c’è chi è arrivato a spendere 80mila franchi per il numero 9 o 42mila per la targa 89.
L’introito per le casse pubbliche garantito dalle aste è quindi importante. «Per il nostro Cantone, nel complesso, parliamo di centinaia di migliaia di franchi ogni anno», afferma Arrigoni. Soldi investiti interamente nella prevenzione. Il programma Strade Sicure, nato nel 2002, si occupa di sensibilizzare e sostenere progetti legati alla sicurezza stradale. E i risultati si sono visti. Durante questo periodi il Ticino è riuscito a ridurre il numero di incidenti mortali, tornando nella media nazionale. Dai 1’612 incidenti con vittime nel 2002 si è arrivati ai 669 del 2021. Una diminuzione del 63%.