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Finanziamento 13esima Avs, Bellinzona punta sul modello misto

Farinelli (Plr): ‘Incidere sui salari è sbagliato. Con l’Iva parteciperebbero tutti’. Fonio (Centro): ‘Però rischia di assorbire le migliorie’

‘Inutile fare le cose a spizzichi e bocconi, ma presentare alla popolazione la situazione per quella che è’
(Keystone)
11 luglio 2024
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«Il modello misto, che chiede contributi sui salari e sull’Iva per finanziare la tredicesima Avs, è sbagliato. È una prestazione di cui tutti prima o poi beneficeranno, ed è quindi giusto che tutti contribuiscano». Il consigliere nazionale liberale radicale Alex Farinelli ha le idee chiare: «Per finanziare la tredicesima mensilità è preferibile una soluzione che preveda un aumento dell’Iva e non dei contributi riconducibili allo stipendio». E spiega: «Attraverso un incremento dell’Iva contribuirebbero tutti e non solo le persone che lavorano. Sempre ritoccando l’Iva il finanziamento sarebbe a carico anche di coloro che non per forza risiedono in Svizzera, ma che vi transitano o soggiornano, come i turisti». Farinelli commenta così la risposta del Consiglio di Stato alla consultazione federale, indetta il 22 maggio, sull’attuazione e il finanziamento dell’iniziativa per una tredicesima mensilità Avs. Iniziativa approvata lo scorso 3 marzo dal 58,3% dei votanti e plebiscitata in Ticino con il 70,1% di schede favorevoli. In questa risposta il governo ticinese afferma che i modelli proposti nel progetto “possono essere attuati senza particolari difficoltà”, ma di preferire “il modello di finanziamento misto consistente in un aumento di 0,5 punti percentuali delle aliquote Avs abbinato a un aumento dell’aliquota Iva di 0,4 punti percentuali”.

‘Non c’è fretta, ci sono delle riserve’

L’Esecutivo cantonale sostiene poi di auspicare “che il modello di attuazione della tredicesima mensilità di rendita, così come il suo finanziamento, siano conosciuti e formalizzati al più presto, affinché gli organi di esecuzione abbiano il tempo di procedere alla modifica degli applicativi informatici”. E questo per “garantire un’attuazione conforme alle attese del legislatore e un’informazione coerente e dettagliata alla popolazione”. La priorità per Farinelli è però che «la tredicesima Avs venga versata ai pensionati a partire dal 2026, come è stato stabilito nel quadro legislativo. Su come verrà finanziata esattamente non c’è fretta, ci sono delle riserve». E rimarca: «Non è che se non si decide oggi il sistema di finanziamento si preclude che la tredicesima venga versata». Di più. «Durante la campagna di voto – rievoca il consigliere nazionale – è stato detto a più riprese che il fondo dell’Avs è ampiamente sovradotato. Non bisogna dunque correre ad aumentare contributi o imposte».

In tal senso, osserva Farinelli, «il Consiglio federale dovrebbe piuttosto presentare nei prossimi anni un messaggio per la stabilizzazione dell’Avs non solo legato alla tredicesima». E illustra: «Sappiamo che l’Avs avrà un problema strutturale già a partire dal 2030. È quindi inutile fare le cose a spizzichi e bocconi, ma bisogna avere il coraggio di presentare alla popolazione la situazione per quella che è. Fare sempre dei mezzi passetti, lasciando intendere che la situazione sia circa in ordine, non permette di avere un quadro completo della situazione».

‘Sul tavolo anche possibilità alternative a quelle del Consiglio federale’

Sul finanziamento della tredicesima, nota il consigliere nazionale del Centro Giorgio Fonio, «è manifesto che bisognerà riflettere sulla questione dell’Iva come possibilità. Ma attenzione – mette in guardia –. L’aumento dell’Iva è soggetto a referendum obbligatorio e richiede la maggioranza dei Cantoni, in quanto sarebbe necessaria una modifica costituzionale». Non solo. «Bisognerà rimanere vigili, in particolare pensando alle pensioni basse, che l’aumento derivante dalla tredicesima Avs non venga poi assorbito dall’incremento dell’Iva per finanziarla».

Anche per Fonio, «la priorità assoluta è garantire l’attuazione della tredicesima Avs nei tempi previsti, ovvero con un primo versamento nel 2026. Evidentemente oggi si pone la questione del finanziamento. La questione del prelievo sui salari era stata tematizzata già durante la campagna». In merito, ricorda il consigliere nazionale, «c’è una proposta del consigliere agli Stati del Centro Beat Rieder di finanziare l’Avs mediante una tassa sulle transazioni finanziarie. Per cui sul tavolo ci sono anche possibilità alternative a quelle del Consiglio federale». E aggiunge: «In ogni caso, in questi anni è emerso chiaramente che quando la Confederazione vuole trovare dei soldi li trova. Ora si tratta di applicare il volere popolare».

C’è chi evoca uno squilibrio tra i contributi che arriveranno da chi è ancora lontano dalla pensione: «È vero – riconosce Fonio –, i giovani daranno un apporto importante al finanziamento prima di poterne beneficiare. Tuttavia, chi cerca una spaccatura intergenerazionale spesso dimentica di dire che gran parte di quello che abbiamo oggi è anche frutto del lavoro di chi ha costruito prima di noi».

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