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I tagli del 2025 toccheranno ancora il personale pubblico

I sindacati dopo l'incontro con il governo sul Preventivo 2025: ‘Nessuna misura concreta, ma l’intenzione del Consiglio di Stato è chiara’

In sintesi:
  • Bosco (Sit): ‘Questo approccio di riduzione della spesa va nella direzione opposta rispetto a quelli che sono i bisogni del cantone’
  • Fitas (Ocst): ‘Oggi evidentemente è emersa la questione della difficoltà finanziaria. I tagli quindi ci saranno ed è questo che ci preoccupa’
  • Ghisletta (Vpod): ‘Non si può essere positivi se la gente scende in piazza ma poi alle urne vengono approvati gli sgravi fiscali ai ricchi’
Il corteo contro le misure di risparmio e il preventivo 2024 dello scorso gennaio
(Ti-Press)
3 luglio 2024
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L’idea del Consiglio di Stato è chiara, anche per il 2025 bisogna mettere in conto misure di risparmio che toccano il personale pubblico. Le ricette saranno presumibilmente le stesse viste quest’anno, con le misure di risparmio allegate al Preventivo 2024 e in parte bocciate dal Gran Consiglio: mancata sostituzione del personale partente, contributi chiesti ai dipendenti, niente compensazione completa del carovita. «Non ci è stata presentata nessuna misura concreta. Si è trattato di un confronto interlocutorio», dichiara il segretario cantonale dei Sindacati indipendenti ticinesi Mattia Bosco al termine dell’incontro tra sindacati – Ocst, Vpod e Sit – e governo. «L’intenzione però è palese: andare avanti con i risparmi e le riduzioni, anche per quanto riguarda i lavoratori». Insomma, «rispetto allo scorso anno non è cambiato nulla, anzi. La situazione potrebbe essere anche peggiore e tra il personale c’è il timore che si vadano a bloccare gli scatti salariali». Proprio per questo motivo i sindacati hanno già deciso di mettere in agenda una mobilitazione di piazza il 16 ottobre, periodo durante il quale l’Esecutivo dovrebbe presentare le misure di risparmio. «Il discorso è semplice, ci è stato comunicato che si va avanti con la politica dei tagli e noi rispondiamo con la politica delle mobilitazioni». Un altro incontro tra sindacati e Consiglio di Stato è in programma per la fine di agosto. «Spero che in quell’occasione verranno presentate le misure più concrete, così da capire quanto sarà duro il colpo da sopportare». Per Bosco la situazione è semplice: «Questo approccio di riduzione della spesa va nella direzione opposta rispetto a quelli che sono i bisogni del cantone. Lo vediamo in questi giorni, i cambiamenti climatici obbligheranno lo Stato a maggiori investimenti. Come pure l’esplosione dei costi della salute legata all'invecchiamento demografico. Pensare di risparmiare è utopistico».

Fitas (Ocst): ‘Sarà solo una manifestazione o anche sciopero?’

«Delle proposte concrete dal governo – conferma anche Davina Fitas, sindacalista dell’Ocst – arriveranno verosimilmente nell’incontro che si terrà nella seconda metà di agosto. Oggi evidentemente è emersa la questione della difficoltà finanziaria. I tagli quindi ci saranno ed è questo che ci preoccupa». E su questo timore chiarisce: «Già con il preventivo 2024 si era capito che il 2025 non sarebbe stato un anno particolarmente roseo. Pensando in particolare al personale, come abbiamo ribadito oggi al Consiglio di Stato, vedersi di nuovo il carovita non riconosciuto, o riconosciuto una tantum come quest’anno, decisione che per noi non è stata delle migliori, ecco, questo ha delle ricadute in termini di frustrazione e a livello emotivo. In altri termini vuol dire ritrovarsi ancora una volta a dover subire dei tagli che sul piano salariale significano un buco che si trascina negli anni».

Sull’appuntamento in piazza agendato in ottobre, Fitas ci spiega che «per il momento è troppo presto fare delle valutazioni precise. Bisognerà vedere cosa emergerà nei prossimi mesi e da lì andremo a costruire il tipo di manifestazione e le sue modalità. Sarà solo una manifestazione o anche uno sciopero?», rilancia sibillina. Ad ogni modo, precisa, «ci sembrava giusto dare un segnale ai lavoratori e alle lavoratrici».

Ghisletta (Vpod): ‘Bisogna essere pessimisti e altamente insoddisfatti’

«Non sappiamo ancora cosa succederà, ma è chiaro che ci saranno delle misure per il personale», avverte Raoul Ghisletta della Vpod. «Anche perché la situazione rispetto a dodici mesi fa è peggiorata. Basti pensare agli sgravi fiscali approvati in votazione popolare che andranno a togliere risorse allo Stato». Per Ghisletta le premesse, nonostante la forte mobilitazione di piazza degli scorsi mesi, sono quindi fosche. «Non si può essere positivi se la gente scende in piazza ma poi alle urne vengono approvati gli sgravi fiscali ai ricchi». A cambiare la situazione potrebbe essere l’iniziativa popolare, promossa dalla stessa Vpod, per abolire il decreto Morisoli. «Consegneremo le firme venerdì. Vogliamo che si sistemino le finanze pubbliche agendo sia sulle uscite che sulle entrate. Chiamare alla cassa anche chi può permetterselo e non esclusivamente riducendo spese e servizi. Fino a quando la situazione sarà quella attuale, bisogna essere pessimisti e altamente insoddisfatti». E non manca l’autocritica: «Non si può che pentirsi amaramente di non essere stati in grado di vincere una votazione sugli sgravi in un momento come questo».

Anche Christian Vitta, presidente del Consiglio di Stato, rimarca come si sia trattato «di un incontro interlocutorio, sul quale al momento non c’è molto da dire». L’intenzione del governo «è di presentare il Preventivo entro la fine di settembre, come prevede la legge».

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