Il Consiglio federale approva un progetto in risposta alle richieste del parlamento e anche del Ticino. De Rosa: ‘La montagna ha partorito il topolino’
I Cantoni devono poter dire la loro sui premi malattia calcolati dagli assicuratori, tornando quindi alla situazione precedente al 2016. Il Consiglio federale ha trasmesso oggi al parlamento un progetto volto ad aumentare la trasparenza e con il quale verranno inoltre adattate le norme che regolano la compensazione dei premi incassati in eccesso, anche se non tutto è stato chiarito a livello di applicazione pratica. Il progetto di modifica della legge sulla vigilanza dell’assicurazione malattie (LVAMal), a ogni modo, soddisfa una richiesta del parlamento stesso, e l’obiettivo è quello di rafforzare il ruolo dei Cantoni nella procedura di approvazione dei premi, sottolinea una nota governativa inoltrata oggi alla stampa.
Dal 2016, le autorità cantonali non possono più pronunciarsi direttamente sulle tariffe del premio con tutte le informazioni necessarie e del caso. Tuttavia, ritengono che l’analisi dei costi sia indissociabile dalla valutazione dei premi. Diversi cantoni, davanti a questa situazione a volte davvero problematica, hanno presentato iniziative che chiedono maggiori diritti di controllo. Tra questi a far la voce grossa è stato anche e soprattutto il Canton Ticino, su spunto del direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa.
Con questo progetto presentato dal Consiglio federale, potranno ricevere tutte le informazioni e i documenti necessari per pronunciarsi sulle valutazioni dei costi e sulle proposte di premio degli assicuratori per il loro territorio. Potranno esprimere il loro parere sulle valutazioni dei costi all’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), l’autorità di vigilanza in questo settore. Le autorità cantonali, insomma, sarebbero così nella posizione migliore per verificare le stime dei costi, precisa ancora l’Esecutivo federale. E ora è anche garantito il diritto di presentare all’autorità di vigilanza un parere sulle proposte di premio degli assicuratori. L’Ufsp, va da sé, assicurerà la parità di trattamento tra i Cantoni in termini di accesso alle informazioni.
Raggiunto da ‘laRegione’ per un commento, il direttore del Dss Raffaele De Rosa è caustico: «La decisione odierna del Consiglio federale rende l’idea di quanto la montagna partorisca il topolino, perché si tratta di una minuscola modifica legislativa pendente da ben cinque anni». Già, era il 2019 quando il Ticino presentò il tris di iniziative cantonali per contenere i costi dei premi di cassa malati, o almeno provarci. «E soprattutto – continua De Rosa – con questa iniziativa si chiedeva di tornare alla situazione precedente, perché i Cantoni non ricevendo più informazioni non erano più nella condizione di esprimersi compiutamente sia sui costi, sia soprattutto sui premi». Con questa proposta, riprende il direttore del Dss, «si tornerà ad avere maggior trasparenza in un sistema complesso e opaco, e un maggior coinvolgimento. Ma faccio davvero notare come questa iniziativa sia del 2019, nel 2021 è stata approvata dal parlamento nazionale, è andata in consultazione nel 2023 e ora nel 2024 siamo arrivati a questa modifica...».
La soddisfazione non è alle stelle, sia come sia. Perché «il cerchio non è affatto chiuso» ammonisce ancora De Rosa: «Benché la decisione segua quanto richiesto, questa fissa un principio. Ma bisognerà valutare la sua applicazione pratica. Ad esempio, c’è anche un’Ordinanza della LVAMal che non mi risulta modificata, e bisognerà vedere se sarà modificato il principio che potrebbe consentire di dare ai Cantoni tutte le informazioni per esprimersi con cognizione di causa. Noi posso assicurare che vigileremo affinché questo principio venga effettivamente rispettato nella pratica». Anche se «per l’anno in corso non potrà essere rispettato, ben che vada sarà per il 2025».
Resta un po’ di amaro in bocca, comunque. Perché questa iniziativa faceva parte di un pacchetto dove c’era anche quella che chiedeva di sciogliere le riserve a beneficio degli assicurati, e De Rosa non molla un centimetro: «Quelle riserve erano e sono esorbitanti, usarle per calmierare e frenare l’impennata fortissima avuta dai premi di cassa malati negli ultimi anni avrebbe aiutato molte persone».
Tornando al progetto del Consiglio federale, verranno inoltre adeguate le modalità di compensazione dei premi incassati in eccesso. Attualmente gli assicuratori possono procedere a una tale compensazione se, in un Cantone, i premi incassati sono nettamente superiori ai costi accumulati. La compensazione è accordata in ogni caso agli assicurati del Cantone interessato. Questo agire potrebbe risultare iniquo per i Cantoni nei casi in cui i premi degli assicurati sono interamente presi a carico dall’ente pubblico (riduzione totale dei premi, ndr). La modifica della LVAMal prevede che in questi casi il rimborso sia ora versato ai Cantoni. Ciò vale sia per i beneficiari di prestazioni complementari sia per gli assicurati che ricevono riduzioni di premi. Stando al Consiglio federale, il progetto non ha ripercussioni economiche sull’assicurazione malattie.