Lo conferma il Dipartimento del territorio in una lettera a Gran Consiglio, Municipi ed Enti regionali di sviluppo
Qualcosa si muove per quanto riguarda il Puc-Peip, ovvero il Piano di utilizzazione cantonale dei paesaggi con edifici e impianti protetti. Dopo essere stato sollecitato a più riprese il Dipartimento del territorio – attraverso una lettera inviata a Gran Consiglio, Municipi dei comuni interessati ed Enti regionali di sviluppo – ha fatto sapere di aver avviato la procedura di aggiornamento del Puc-Peip. L’aggiornamento, si legge nella missiva, è reso necessario da una serie di motivi: il tempo trascorso dalla sua entrata in vigore (quattordici anni) e il bisogno di adeguare il perimetro in funzione dell’esito di alcuni ricorsi decisi dal tribunale cantonale amministrativo (procedura conclusa nel dicembre del 2023). Altro elemento importante che segnala il Dt: “C’è pure la volontà di introdurre alcuni correttivi nelle disposizioni normative per ovviare ad alcune problematiche di applicazione verificatesi negli anni”.
Il processo di aggiornamento, scrive sempre il Dipartimento nella lettera, sarà pure l’occasione per dare una risposta agli atti parlamentari che chiedono un’attuazione più flessibile dei principi da rispettare nell’ambito degli interventi sui rustici e le loro zone limitrofe.
A trattare il tema dei rustici e del Puc-Peip erano state le mozioni di Aron Piezzi (Plr), che chiedeva un nuovo approccio per i rustici fuori zona allo scopo di salvarne il patrimonio, e di Fiorenzo Dadò (Centro), che suggeriva di adeguare in senso meno rigoroso e più flessibile le disposizioni per quanto riguarda gli interventi sui rustici. L’atto parlamentare del presidente del Centro, inoltrato nel dicembre dello scorso anno, ricordava anche come il parlamento federale ha approvato una modifica dell’articolo 24d, che disciplina gli interventi sugli edifici degni di protezione ubicati fuori dalle zone edificabili.
Piezzi affermava invece che “gli interventi di ristrutturazione, a carattere conservativo e/o con cambiamento di destinazione, devono essere favoriti e incentivati perché concorrono alla tutela del paesaggio”.
Il processo, come detto, è però ancora solo alle prime fasi. Al termine della procedura di aggiornamento il Piano verrà messo in consultazione per raccogliere le osservazioni dei diretti interessati. La proposta definitiva adottata dal Consiglio di Stato verrà poi sottoposta al Gran Consiglio per l’approvazione.