Una mozione interpartitica chiede di seguire l'esempio dei Grigioni, che permetterà anche ai cacciatori di abbattere il predatore
Anche il Ticino dovrebbe estendere la caccia alta al lupo, seguendo l’esempio di Grigioni che negli scorsi giorni ha preso questa decisione e permettere quindi anche ai cacciatori di abbattere il predatore a determinate condizioni. A dirlo è una mozione presentata dal deputato Udc Alain Bühler, primo firmatario, e sottoscritta da esponenti di Plr, Lega, Centro e Partito comunista. “Questa misura – affermano i deputati – si rende necessaria a causa dell’aumento significativo della popolazione di lupi, che ha causato diverse predazioni di bestiame, suscitando preoccupazioni tra gli allevatori e la popolazione locale”. La decisione del Canton Grigioni, spiegano i mozionanti, prevede il coinvolgimento di cacciatori qualificati per mantenere sotto controllo il numero di lupi e ridurre l’impatto negativo sulle attività agricole e pastorali. I cacciatori selezionati saranno incaricati di abbattere un numero prestabilito di esemplari per contenere la crescita della specie sul territorio.
L’atto parlamentare ricorda anche come la recente modifica dell’Ordinanza federale sulla caccia permetta l’abbattimento di lupi a determinate condizioni e con interventi mirati quando la presenza dei lupi causa predazioni significative di bestiame o mette a rischio la sicurezza pubblica.
“In Ticino si registra da anni un aumento della presenza dei lupi, con conseguenti predazioni di capi di bestiame, in particolare ovini e caprini. Secondo il rapporto 2023 dell’Ufficio della caccia e della pesca (Ucp), sul territorio ticinese sono presenti tre branchi di lupo nelle zone di Onsernone, Val Colla e Carvina oltre ad almeno altrettante coppie stabili recensite. Pertanto – scrive Bühler – si può desumere che il numero sia ancora maggiore. Le predazioni di bestiame sono aumentate significativamente nel periodo 2022-2023, con particolare intensità nella zona dell’Onsernone”.
La mozione ricapitola anche le tappe degli ultimi mesi con la richiesta del Cantone all’Ufficio federale dell’ambiente di regolazione per i tre branchi. Una richiesta accordata ma che non ha poi avuto l’esito sperato. Nonostante gli sforzi, l’esito delle campagne di regolazione dei lupi nel Ticino è stato incompleto, poiché sono stati abbattuti solo due esemplari. Questo non raggiungimento degli obiettivi può anche essere ricondotto al mancato coinvolgimento dei cacciatori, che potrebbero dare un importante contributo, tenuto conto della presenza sul territorio e la conoscenza dello stesso. È quindi fondamentale procedere con misure che coinvolgano attivamente i cacciatori, come avverrà ora nei Grigioni, per garantire l’efficacia della regolazione della popolazione di lupi e la protezione degli interessi degli allevatori, il tutto logicamente sotto la supervisione e controllo del Cantone”.
Bühler e firmatari si portano avanti e rispondono alla possibile critica sul fatto di affidare questo compito a cacciatori non di professione. “A quanto ci risulta anche i professionisti hanno commesso degli errori di tiro, ma questi di per sé non sono peccati mortali, vista la densità assurda di lupi con la quale siamo attualmente confrontati. Inoltre, non pensiamo proprio che i cacciatori dei Grigioni siano più bravi e meglio preparati di quelli del nostro cantone”.