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‘Abolizione del Primo maggio, si può concordare, ma...’

Ponti (Glrt): ‘In Ticino, dove i cortei sono pacifici e ancora nello spirito originario di riflettere sul lavoro, il problema delle derive non si pone’

‘Strumentalizzazione e degenerazione, non di rado con vandalismi e scontri con la polizia’
(Keystone)
2 maggio 2024
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«Evidenziare un problema che al di là delle Alpi è sempre più frequente, ovvero la strumentalizzazione e degenerazione, non di rado con vandalismi e scontri con la polizia, delle celebrazioni del Primo maggio». Questo lo scopo, secondo la presidente cantonale dei Giovani liberali radicali (Glrt) Asia Ponti, della presa di posizione della sezione giovanile del Partito liberale radicale svizzero di abolire le festività del Primo maggio. Presa di posizione arrivata ieri in concomitanza con la Festa internazionale del lavoro tramite una nota. “Il Primo maggio – veniva spiegato nel comunicato – non c’è nulla da festeggiare per la popolazione attiva, a causa delle sempre più massicce intromissioni del legislatore nella libertà economica. L’astensione dal lavoro porta a una perdita di benessere. La ricorrenza va quindi abolita quale giorno festivo”.

‘Sensibilizzare piuttosto che cancellare tout court’

«È una presa di posizione sicuramente provocatoria – spiega da noi contattata Ponti – rispetto pure alla petizione lanciata lo stesso giorno dai sindacati di rendere il Primo maggio festa anche nei Cantoni che ancora non la celebrano». La ricorrenza è infatti considerata un giorno di riposo solo in alcuni cantoni della Svizzera, come Zurigo, Basilea, Turgovia, Sciaffusa, oltre che in Ticino. Per la presidente dei Glrt, «in particolare nelle città della Svizzera tedesca, le manifestazioni del Primo maggio sono diventate negli ultimi anni appannaggio di partiti politici che le sfruttano per dare visibilità al proprio programma politico e di vandali che nulla c’entrano con gli organizzatori. Derive che tolgono legittimità e significato a una festa che deve invece essere l’occasione per celebrare i lavoratori e riflettere sulle tematiche legate al mondo del lavoro in modo trasversale. In Ticino, al contrario, i cortei sono pacifici e ancora nello spirito originario di riflettere e sensibilizzare sulle tematiche del lavoro». Insomma, stando a Ponti, «si può concordare sul problema sollevato, nonostante per il Ticino non sembri ancora porsi e anche se, a mio parere, la soluzione dev’essere quella di sensibilizzare chi possa evitare simili derive e non invece abolire tout court il giorno di festa».

‘Temi di cui è perlomeno giusto dibattere’

L’iniziativa dei Giovani liberali radicali sull’aumento dell’età pensionabile è stata recentemente respinta dal 74,7% dei votanti e da tutti i Cantoni. Una bocciatura inequivocabile. Una presa di posizione controversa come quella di ieri, inoltre nel corso di una giornata sentita da molti cittadini, non rappresenta un ulteriore passo falso comunicativo da parte dei Giovani liberali radicali? «Il movimento giovanile del Plr – rileva Ponti –, così com’è il caso di altre sezioni giovanili dei maggiori partiti Svizzeri, è da sempre animato da forti ideali. Questo non significa fare soltanto proposte che raccolgano facile consenso, ma stimolare il dibattito politico anche su questioni controverse o, a prima vista, controcorrente». E aggiunge: «Il tema della sostenibilità della pensione anche per le giovani generazioni è centrale e tornerà sicuramente nei prossimi anni, quando fatalmente, visto che per ora si è deciso di non toccare l’età pensionabile, verranno aumentate le imposte e i contributi sociali che incideranno soprattutto sui giovani e le famiglie. Il rischio di strumentalizzazione e degenerazione della festa del Primo di maggio – illustra – poteva forse essere comunicato in modo diverso, ma fa anch’esso parte di quei temi su cui è perlomeno giusto dibattere».

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