Ticino

Viticoltura ticinese ‘vivace e proattiva’ di fronte alle sfide

L'assemblea annuale di Federviti ha dato uno spaccato della realtà attuale e presentato i cantieri aperti

Vigneti nel Mendrisiotto
(Ti-Press)
20 aprile 2024
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Una realtà viticola cantonale "confrontata con numerose sfide ma vivace e proattiva". È questo lo spaccato fornito dall'assemblea annuale della Federazione dei Viticoltori della Svizzera Italiana, tenutasi a Gordola oggi, 20 aprile. Al centro degli interventi, la preservazione della ricchezza della viticultura ticinese e i progetti per il futuro del settore, a partire dalla modifica del Piano direttore per la quale è stata presentata la posizione del Comitato sulla revisione delle schede P8 e R11 (rispettivamente Territorio agricolo e Piano comprensoriale del Piano di Magadino).

Nel suo saluto iniziale, il sindaco di Gordola Damiano Vignuta ha sottolineato che "vigneti, uva e vino sono elementi imprescindibili dell’immaginario e del paesaggio ticinese, sia in pianura che in collina". Un risultato reso possibile grazie al lavoro e alla passione dei “molti piccoli viticoltori” della Svizzera Italiana.

La necessità di "preservare la ricchezza della nostra viticultura" è stato il filo conduttore anche dell'intervento del granconsigliere Aron Piezzi, autore di mozioni volte a prevenire che si spezzi “quel filo a cui la viticoltura ticinese è appesa”, il quale ha espresso "la soddisfazione per il maggiore coinvolgimento di Federviti e delle altre associazioni di categoria da parte degli Uffici cantonali". Piezzi ha inoltre ringraziato la Federazione per il proprio impegno costante a favore dei viticoltori sia professionisti che hobbisti.

Numerosi i cantieri aperti, presentati dal Comitato e dal presidente Davide Cadenazzi: "un dialogo più incisivo con gli altri attori del settore vitivinicolo e le autorità cantonali, il raggiungimento di una situazione finanziaria che permetta nuovi livelli di propositività e progettualità, includendo un più efficace coinvolgimento dei soci, e la valorizzazione delle diverse realtà viticole della Svizzera Italiana". Sia Cadenazzi che il Comitato hanno più volte ribadito che" esiste una sola viticoltura e che le differenze tra collina e pianura sono sfide ed opportunità e non una contrapposizione in cui lo sviluppo dell’una va a scapito dell’altra".

È proprio partendo da quest’ultima premessa che il Comitato ha presentato la propria posizione in merito alla revisione delle schede P8 e R11 (rispettivamente Territorio agricolo e Piano comprensoriale del Piano di Magadino) al termine della lunga procedura di consultazione pubblica. "La riorganizzazione della pianificazione favorirà la viticoltura di collina senza vietarla in pianura, salvo che in zone palustri all’interno del Parco del Piano", ha spiegato Cadenazzi, sottolineando come il Comitato "continuerà a vigilare".

Le attività di Federviti, come mostrato più volte durante la giornata, sono "ramificate": oltre al ruolo attivo nella politica agricola come punto di contatto con la Federazione Svizzera dei Viticoltori e con le principali associazioni agricole cantonali per il settore viticolo, Federviti è "un interlocutore imprescindibile" nelle trattative per il prezzo dell’uva ed è attiva nella formazione dei viticoltori. Graziano Carrara, presidente di Federviti Locarno e Valli, ha infatti ricordato come è ormai un dato di fatto che “la Giornata del Viticoltore è uno degli appuntamenti più importanti per il nostro settore”.

Il presidente di Federviti Biasca e Valli Stefano Bollani ha poi sottolineato come la vendemmia 2023 sia stata “buona ma impegnativa, con un settembre favorevole che ha permesso di ridurre l’impatto dei mesi precedenti”.

A livello associativo, interno, l’assemblea ha approvato la modifica degli statuti, tra cui figura un limite temporale al mandato del presidente. Una necessità, per Cadenazzi, per garantire “il massimo impegno ed energie: 10 anni sono tanti e dobbiamo assicurarci che il Presidente abbia sempre una visione attuale”.