Il governo risponde alla Gestione e finanze: ‘Il lancio dell’iniziativa ha messo in forse l’entrata in vigore e il lavoro preparatorio è stato interrotto’
“Il lavoro preparatorio per l’entrata in vigore della tassa di collegamento necessita di circa dodici mesi e comporta una spesa in mandati esterni stimabile attorno ai 200mila franchi”. Il Consiglio di Stato prende posizione sull’iniziativa ‘Sì all’abolizione della tassa di collegamento’, spiegando che “il lancio dell’iniziativa popolare ha messo in forse l’entrata in vigore della tassa di collegamento e di conseguenza il lavoro preparatorio è stato interrotto, coerentemente con il principio di gestione oculata delle risorse dello Stato”. In una risposta inviata alla commissione parlamentare della Gestione e finanze, il governo afferma che “tale lavoro potrà essere ripreso unicamente qualora l’esito dell’iniziativa confermerà le disposizioni legali”, ragione per la quale l’Esecutivo cantonale ribadisce “l’urgenza che il parlamento si determini sull’iniziativa”.
In tal senso, ricordando l’articolo 35 della Legge sui trasporti pubblici del 6 dicembre 1996, il Consiglio di Stato rileva che “il provento della tassa è vincolato al finanziamento delle spese di gestione dell’offerta di trasporto e concorre a coprire l’onere a carico del Cantone”, precisando che, “negli anni in cui la tassa di collegamento era in vigore, l’offerta di trasporto pubblico è stata garantita anche senza le entrate da essa generate”.