La ‘Sanità e sicurezza sociale’ con il rapporto di Schnellmann (Plr) boccia le richieste Mps e segue il governo: ‘Iniziative né necessarie, né utili’
"Pur ben cosciente dei problemi derivanti dalla canicola e sollevati dagli atti parlamentari in oggetto, la commissione concorda con l'esaustivo messaggio del Consiglio di Stato: tutte le richieste proposte dalle iniziative non sono necessarie né utili". Iniziative – va da sé bocciate senza appello dalla commissione parlamentare Sanità e sicurezza sociale nella riunione odierna – che il Movimento per il socialismo aveva presentato per combattere l'emergenza canicola, e che chiedevano, soprattutto, l'aggiunta di un articolo alla Legge sulla promozione della salute e il coordinamento sanitario (LSan), il 38bis: "In caso di allerta canicola di grado 3 tutte le attività all'aperto e le attività all'interno in assenza di climatizzazione sono di principio vietate a partire dalle ore 12. In caso di canicola di grado 4 tutte le attività all'aperto e le attività all'interno in assenza di climatizzazione devono essere interrotte". Né più, né meno.
La risposta del Consiglio di Stato nel suo messaggio è secca: "Le normative federali rispondono già in maniera adeguata alle esigenze di protezione dei lavoratori in caso di canicola e (sottolineato, ndr) ai Cantoni non rimane alcuna competenza residua nel legiferare in materia di diritto del lavoro". Punto e stop. La ‘Sanità e sicurezza sociale’, firmando il rapporto del relatore liberale radicale Fabio Schnellmann, si accoda al governo con assoluta determinazione, rilevando a ogni modo che "la canicola è un pericolo naturale da non sottovalutare, che può avere impatti sulla popolazione, sugli animali, l'ambiente e le infrastrutture”. Ciò detto, però, nel rapporto commissionale si elencano il numero di giornate all'anno in cui sono stati raggiunti o superati i 25 gradi di temperatura media giornaliera in quattro località rappresentative negli ultimi cinque anni. 25 gradi di media che, se raggiunti per almeno tre giorni consecutivi, portano all'allerta di grado 3 citata dall'Mps. Ebbene, dal 2019 al 2023 a Lugano sono stati 22, 13, 9, 32 e 19; a Locarno 17, 13, 9, 26, 18; a Stabio 16, 3, 2, 24, 14; a Magadino/Cadenazzo 14, 6, 4, 21, 13. Con l'annata 2022, che tutti ricordiamo senza particolare affetto, a farla da padrona a livello di caldo e siccità. Stando a questi numeri, nel rapporto commissionale si legge – testuale – come "si possono notare l'alternanza e l'irregolarità di questi valori che ci fanno credere che non è una tendenza quella di andare verso un futuro con temperature sempre più elevate. Ad esempio, a Locarno, negli ultimi tre anni, si è passati dalle 9 giornate superiori ai 25 gradi nel 2021, alle 26 del 2022, alle 18 del 2023".
Nel messaggio governativo, sia come sia, si ricorda che dopo l'estate del 2003, "e le migliaia di morti in tutta Europa", il Dipartimento della sanità e della socialità aveva istituito il Gruppo operativo salute e ambiente (Gosa). Un gruppo che "ha una duplice missione: elaborare, sulla base delle prevedibili situazioni ambientali, piani e procedure standard di risposta che possano essere poi immediatamente utilizzati e diramare raccomandazioni sanitarie all'attenzione della popolazione e prevedere, se opportuno, misure di intervento da sottoporre al governo o ai suoi dipartimenti quando si dovessero verificare situazioni anomale di esposizione che potrebbero avere conseguenze per la salute della popolazione, in particolare per i gruppi più vulnerabili".
Sempre dal 2004, il Gosa "elabora il Piano canicola, che ha quale obiettivo la protezione della popolazione". Che prevede "la promozione di misure di sensibilizzazione e di informazione in collaborazione con partner istituzionali e comunitari presenti sul territorio cantonale, facendo anche affidamento a campagne comunicative e sui media". Ebbene, prima il governo poi la commissione ricordano che "già nel 2007, grazie alla mediazione del Gosa, la Società svizzera impresari costruttori sezione Ticino e i sindacati Unia e Ocst avevano stabilito di comune accordo la possibilità di anticipare l'inizio dei lavori per il settore dell'edilizia e della pavimentazione alle ore 6.00 in caso di canicola decretata dal Gosa. Per il settore delle pavimentazioni stradali è stato successivamente inserito nel contratto collettivo cantonale l'obbligo di sospendere il lavoro al più tardi alle 13 mentre il nuovo Ccl cantonale per l'edilizia, sottoscritto nel 2023, prevede la fine dei lavori alle 15 nei periodi di allerta canicola di livello 4".
In più, "negli ultimi anni il Gosa ha ulteriormente rafforzato la collaborazione con l'Ufficio dell'ispettorato del lavoro per la sensibilizzazione dei datori di lavoro sulle misure di protezione da adottare nei periodi di caldo intenso e di canicola sia all'esterno che all'interno di edifici, anche tramite la diffusione di materiale prodotto dalla Suva". Inoltre, e si passa a un'altra delle proposte dell'Mps cassate dalla commissione ‘Sanità e sicurezza sociale’, cioè che per far rispettare le regolamentazioni proposte fossero responsabili i Comuni, nel rapporto si legge che "negli scorsi anni la Sezione degli enti locali, congiuntamente con il Medico cantonale, ha invitato tramite circolari ad adeguare i Regolamenti comunali in modo da permettere l'anticipo dell'inizio dei lavori all'aperto alle ore 6.00 nei periodi di canicola". La modifica proposta "non è dunque opportuna".