laR+ domande al consiglio federale

Preoccupano le iniziative dell’Italia sulla fiscalità

L’Italia pare stia portando avanti decisioni unilaterali in materia fiscale che però hanno delle ricadute anche per quanto riguarda la Svizzera. In particolare sulle regioni di confine come il Ticino. Se questo venisse confermato, la Confederazione è pronta ad attivarsi? È quanto chiedono – attraverso un’interpellanza interpartitica al Consiglio federale – in consiglieri nazionali Giorgio Fonio (Centro), Simone Gianini (Plr) e Piero Marchesi (Udc). Negli scorsi mesi, si legge nell’atto parlamentare, in Italia sono state avanzate varie proposte a più livelli istituzionali per tutelare il mercato del lavoro nelle zone di confine come la Lombardia e il Piemonte. Citando un articolo apparso su laRegione, i tre deputati scrivono che “vi è notizia di attività d’indagine intrapresa dall’Italia nei confronti dei frontalieri che risultano anche titolari di una ditta Sagl in Svizzera, specie in Ticino”. Lo scopo di queste iniziative italiane – spiegano Fonio, Gianini e Marchesi – sarebbe quello di attrarre a imposizione i redditi di questi contribuenti, in questo caso titolari di Sagl, che non dovrebbero quindi più essere considerati frontalieri, e cioè dipendenti, ma indipendenti. “I periodi fiscali di riferimento sarebbero gli ultimi cinque. Per tali periodi, le imposte alla fonte sono già state regolarmente prelevate sui frontalieri, così come anche i ristorni già versati all’Italia”.

‘Ci sarebbe una disapplicazione dell’accordo fiscale sui frontalieri’

Secondo gli interpellanti, che citano anche come iniziativa unilaterale l’assoggettamento del salario netto del vecchio frontaliere alla quota di compartecipazione del 3-6% da destinare al servizio sanitario nazionale (la “tassa della salute”), “questa operazione comporterebbe la disapplicazione dell’accordo sulla fiscalità dei frontalieri e il regime impositivo recentemente concordato. In assenza di avvisi o azioni contrari, si ricadrebbe in una situazione di acquiescenza, da parte della Svizzera, con implicita accettazione di simili azioni”. Al Consiglio federale si chiede anche, se nel caso, ci sarebbe l’intenzione di richiedere la restituzione dei ristorni versati.