Aggiornata la panoramica dell’Ustat sull’evoluzione dei prezzi al consumo, produzione, importazione, costruzioni, affitti e immobili in Svizzera
“Nel 2023 il livello generale dei prezzi al consumo sul piano nazionale è aumentato del 6,1% rispetto a dicembre 2020”. L’Ustat, l’Ufficio di statistica del Canton Ticino, ha aggiornato la sua panoramica sull’evoluzione dei prezzi relativi al consumo, alla produzione, all’importazione, alle costruzioni, agli affitti e agli immobili residenziali in Svizzera, con confronti a livello cantonale per quanto riguarda costruzioni e affitti.
Per quanto concerne i prezzi delle costruzioni, nel 2023 sono aumentati del 2,6% in Ticino e dell’1,6% in Svizzera. Negli anni precedenti, rileva l’istituto di statistica, la crescita era stata ancora più marcata: “In Ticino, pari al 4% nel 2021 e al 5,6% nel 2022; in Svizzera, pari al 4,1% nel 2021 e all'8,3% nel 2022, per cui la decelerazione del 2023 risulta ancora più decisa”.
Distinguendo tra i comparti, illustra la panoramica dell’Ufficio cantonale di statistica, “emerge che a livello cantonale tra il 2022 e il 2023 la crescita è scesa da 6,9 a 1,2% nell’edilizia, mentre è aumentata da 3,2 a 5,3% nel genio civile”. Non solo. “A livello nazionale il rallentamento coinvolge invece entrambi i settori: il tasso di crescita è diminuito dall’8,2 all’1,4% nell’edilizia e dall’8,5 al 2,2% nel genio civile”.
Rispetto agli affitti, “osservando i dati mensili – spiega l’Ustat –, si nota un’accelerazione nel corso dell’anno, visto che il tasso su base annua dall'1,5% di gennaio è arrivato al 2,2% a novembre e dicembre”. Il tasso di crescita degli affitti è diventato relativamente alto, considerato che il tasso medio degli ultimi dieci anni era rimasto attorno all’1%.
Tramite i dati della Rilevazione strutturale è possibile stimare l’affitto medio delle abitazioni: nel 2021, in Svizzera ammonta a 1’393 franchi mensili e in Ticino a 1’197. “Nella determinazione dell’affitto – chiarisce l’Ufficio di statistica – rientrano fattori quali il numero di locali e l’epoca di costruzione dell’edificio, così come altri criteri non sempre facilmente misurabili, quali la posizione, lo standing e i materiali utilizzati”. E aggiunge: “La dimensione dell’abitazione, misurata secondo il numero di locali, gioca un ruolo considerevole nell’affitto, che può variare da 935 franchi in media per un appartamento di uno o due locali, 1’195 per tre locali, 1’428 per quattro locali, per salire fino a 1’830 per cinque o più locali”.
Anche l’epoca di costruzione dell’immobile diventa un fattore preminente per la variazione dei prezzi, soprattutto tra gli immobili più recenti: “Per esempio – sottolinea l’Ustat –, l’affitto di un quadrilocale costruito prima del 1971 costa in media 1’340 franchi, poco meno dell’affitto di uno costruito tra il 1971 e il 1995, che ammonta a circa 1’400 franchi. Per un quadrilocale costruito tra il 1996 e il 2010 l’affitto è invece di quasi 1’600 franchi, e sfiora i 1’800 per uno costruito dopo il 2011”.
Le differenze tra livello cantonale e livello nazionale appaiono più importanti riferendosi all’epoca di costruzione rispetto al numero di locali. Stando ai dati dell’istituto di statistica, “per un appartamento costruito tra il 1971 e il 1995, l’affitto medio in Ticino (1’192 franchi mensili) è inferiore del 12,6% rispetto a quanto chiesto mediamente in Svizzera (1’364)”. La differenza tra gli affitti di appartamenti costruiti tra il 1996 e il 2010, conclude la panoramica, “raggiunge invece -19,6% (Ticino: 1’432; Svizzera: 1’743). Considerando il numero di locali, le differenze sono praticamente omogenee: -10,9% tra gli appartamenti di uno o due locali, -11,1% tra quelli di tre locali e -10,8% per quelli di quattro e di cinque o più locali”.