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Multe salate per gli italiani all’estero che non si dichiarano

Dal 1° gennaio l’Italia sanziona la mancata iscrizione all’Anagrafe dei residenti all'estero: anche il consolato a Lugano ha visto un picco di richieste

Il consolato italiano in via Pelli a Lugano
(TiPress)
25 marzo 2024
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Si profila qualche grattacapo all’orizzonte per gli italiani residenti all’estero – anche in Ticino – o almeno per parte di essi. Dal 1° gennaio 2024 chi non ha provveduto all’iscrizione all’Anagrafe Italiana dei residenti all’estero (Aire) rischia di vedersi recapitare, in un prossimo futuro, multe salate. Il governo italiano ha infatti introdotto pesanti sanzioni: fra i 200 e i 1’000 euro per ogni anno di ritardo nell’iscrizione, fino a cinque anni. In più, è prevista la comunicazione automatica all’Agenzia delle Entrate da parte del Comune di ultima residenza in Italia per eventuali accertamenti fiscali su residenze fittizie. L’iscrizione all’Aire, ricordiamo, è un obbligo di legge previsto dal 1988 per chiunque sia in possesso di cittadinanza italiana e vive all’estero, e vale anche se si è in possesso di doppia nazionalità: non avviene automaticamente, ma va effettuata online sul portale della rete consolare italiana entro 90 giorni dall’espatrio. Fino allo scorso anno non era prevista alcuna sanzione per chi non avesse adempiuto all’obbligo. Ora, però, le cose sono cambiate.

Le nuove norme, come prevedibile, hanno destato immediate reazioni nelle comunità di italiani in giro per il mondo, compresi quelli nel nostro Cantone. Sui gruppi social dedicato agli espatriati italiani si susseguono le richieste di chiarimenti e informazioni: c’è chi è corso ai ripari iscrivendosi in tutta fretta e chi, invece, rimane tuttora nell’incertezza sulla propria posizione. A fare chiarezza a ‘laRegione’ è il console generale italiano a Lugano, Gabriele Meucci.

«È bene far sapere che la modifica di legge non riguarda chi è espatriato in Svizzera prima del 31 dicembre 2023 — spiega il console generale — chi invece è espatriato dopo il 1º gennaio 2024 può fare l’iscrizione entro il 31 dicembre 2024 ed essere in regola. Per chi non fosse in regola successivamente, la sanzione non è penale ma prettamente amministrativa, e la legge pone a carico dei Comuni il compito di rilevarla. Poi si può sempre fare ricorso»

Avete riscontrato un aumento delle richieste di iscrizione Aire?

Anzitutto, diciamo che nel mese di gennaio 2024 rispetto al 2023 le richieste sono triplicate, da circa 200 casi a un picco di 700, per poi rientrare nella norma. Ora, ci sono tre categorie di persone: quelli che non si erano mai iscritti, che sono un terzo, un altro terzo che è costituito da persone che sono iscritte ma non avevano mai aggiornato i dati da tantissimi anni. E poi c’è un terzo gruppo, numerosissimo, che sono le persone che vogliono verificare perché non ricordano se sono iscritte o meno. Ovviamente tutti e tre i gruppi richiedono un’analisi del fascicolo e una risposta: quindi la situazione è abbastanza tesa, perché il lavoro per l’ufficio è molto aumentato in questo periodo. Credo però che questo picco diminuirà, perché è un effetto del diffondersi della notizia circa le nuove norme.

Si prevede un aumento dei tempi per l’espletamento delle pratiche?

Stiamo cercando di rimanere entro i 30 giorni, di solito. Alcune richieste sono solo delle verifiche e quindi più rapide in quanto si controlla subito sul database. Comunque, considerate le cifre dei casi di nuova iscrizione, circa un centinaio di domande di questo tipo, il tempo di attesa dovrebbe allungarsi solo di qualche giorno.

Chi deve preoccuparsi di non essere ancora iscritto all’Aire?

Il problema si potrebbe porre per chi, come ci viene riferito da tanti, ha mantenuto la residenza fiscale in Italia per non pagare l’Imu (l’imposta sugli immobili italiana, ndr). Se infatti l’abitazione di proprietà risulta come prima casa si è esenti, invece se ci si trasferisce all’estero è necessario pagare l’imposta, così come in Svizzera. Se dunque l’Agenzia delle Entrate accerta che per alcuni anni si è mantenuta una residenza fittizia potrebbe avviare un altro procedimento, che però non ha niente a che fare con quello anagrafico.

Ci sono anche persone che da questo punto di vista commettono errori gravi, anche involontariamente. Errori che hanno però conseguenze importanti a livello finanziario. È il caso di chi non è iscritto all’Aire ma ha un permesso di soggiorno in Svizzera, ha un reddito svizzero e non ha mai dichiarato di possedere un immobile in Italia per non pagare le imposte nella Confederazione, ma al tempo stesso non paga l’Imu all’Italia in quanto vi risulta ancora residente. Ci sono diverse irregolarità che devono essere sanate, e dal punto di vista del diritto fiscale svizzero le conseguenze potrebbero essere anche gravi.

Quanti sono gli italiani iscritti all’Aire in Ticino, e quanti si stima non lo siano ancora?

Gli iscritti all’Aire sono circa 135’000. Ora, considerando che su tutta la rete consolare italiana a livello mondiale circa il 10% degli italiani all’estero non si iscrive all’Aire, diciamo che siamo intorno alle 13’000 persone. Un numero importante, ma è da considerare che circa la metà possiede la doppia cittadinanza svizzera e italiana, quindi queste persone, peraltro, non risultano nel calcolo degli stranieri.