Il governo nel pomeriggio ha definito ‘poco comprensibile’ la protesta indetta dai sindacati, la direttrice del Decs si distanzia: ‘Mantenere il dialogo’
La direttrice del Dipartimento educazione, cultura e sport Marina Carobbio, raggiunta da ‘laRegione’ per una eventuale reazione, prende le distanze dalla nota governativa con cui il collegio questo pomeriggio ha definito lo sciopero del servizio pubblico "poco comprensibile". Per Carobbio, invece, «è comprensibile la preoccupazione dei manifestanti e dei docenti per il funzionamento del servizio pubblico e della scuola. Lo sciopero è uno strumento previsto dalla Costituzione – ricorda Carobbio –, e quella di oggi è la terza importante manifestazione del settore pubblico in pochi mesi. È importante che il governo mantenga un dialogo e sia all'ascolto».
Interpellato da ‘laRegione’ il Consiglio di Stato aveva preso posizione sullo sciopero nel tardo pomeriggio. “Il Consiglio di Stato ha preso atto dello sciopero organizzato da una maggioranza delle associazioni del personale dello Stato – si legge nel testo inviato –. A fronte degli sforzi di mediazione profusi dal governo e delle decisioni adottate dal Gran Consiglio, questo sciopero appare poco comprensibile”. Il Consiglio di Stato “prende atto che anche la maggioranza delle forze politiche si distanzia da questa azione di protesta. Il governo auspica che in futuro sia possibile mantenere un dialogo franco fra datore di lavoro e sindacati, e riprendere al più presto la collaborazione in vista delle prossime scadenze di grande importanza per il personale – la votazione cantonale sulle misure di compensazione per l’Istituto di previdenza del Canton Ticino (Ipct) – e l’inizio dei lavori di allestimento del preventivo 2025”.