Dal 1° aprile cambia la Legge federale, per i piccoli progetti infrastrutturali si passa dai mutui ai contributi a fondo perso fino a 50mila franchi
Dai mutui si passa a un contributo a fondo perso fino a un massimo di 50mila franchi dalla Confederazione. E a beneficiarne, in un prossimo futuro, saranno i piccoli progetti infrastrutturali a livello regionale. È questa la novità più importante delle modifiche alla Legge federale sulla politica regionale e della relativa ordinanza che, ne ha dato notizia oggi il Consiglio federale, entrerà in vigore il 1° aprile. Questi progetti, scrive ancora Berna, "generano preziosi impulsi economici nelle regioni rurali e di montagna".
Finora, nell'ambito della Nuova politica regionale (Npr), i progetti infrastrutturali potevano essere finanziati esclusivamente solo attraverso dei mutui, si diceva. L'esperienza, però, ha tuttavia insegnato che questo strumento non è sempre ideale per sostenere iniziative di piccola entità. I progetti che per i loro gestori non generano flussi di cassa diretti, o che lo fanno solo marginalmente, possono comunque avere un'importanza economica regionale se creano benefici commerciali per altri attori economici. Ecco spiegato perché anche i piccoli progetti infrastrutturali potranno essere sostenuti in misura limitata attraverso contributi a fondo perso.
Questi aiuti sono limitati a 50mila franchi per progetto. Tale limite, sottolinea il comunicato del Consiglio federale, garantisce che vengano sostenuti solo progetti infrastrutturali di piccole dimensioni. Quelli più grandi dovranno essere cofinanziati attraverso altri canali, ad esempio dal settore privato, attraverso la perequazione finanziaria o, se necessario, con i mutui della Npr. Sono esclusi anche i cosiddetti progetti infrastrutturali di base.
Nel periodo 2020-2023 questo approccio è stato sperimentato con successo in sedici Cantoni nell'ambito delle misure pilota della Npr per le regioni di montagna, tra i quali anche il Ticino. Grazie al finanziamento federale e ai contributi cantonali aggiuntivi, queste misure pilota Npr hanno mobilitato nuovi attori, che in precedenza non erano riusciti a realizzare le loro idee economicamente rilevanti per mancanza di un finanziamento iniziale.
«Prendiamo atto con piacere della decisione odierna e della relativa entrata in vigore di questa modifica», commenta da noi raggiunto il direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta. Una modifica che, a ogni modo, «era già stata tenuta in considerazione da parte nostra nel messaggio sull’innovazione e sulla politica economica regionale approvato a dicembre dal Gran Consiglio. Un messaggio – ricorda Vitta – che prevedeva già delle misure in questa direzione e che, pertanto, ora permette di sfruttare al meglio le nuove opportunità concesse dal diritto federale».
In concreto, spiega ancora il direttore del Dfe, «questa possibilità da parte nostra è stata integrata nel Fondo di promozione regionale, alimentato da fondi cantonali ai quali si aggiungono quelli comunali e che, da oltre un decennio, è gestito dai quattro Enti regionali per lo sviluppo ed è volto a sostenere, appunto, progetti a carattere locale tra cui i piccoli progetti infrastrutturali».
Per Vitta l'opzione di possibili finanziamenti federali a fondo perso «rafforza e valorizza il lavoro che gli Ers hanno svolto negli anni, e si inserisce in un percorso già intrapreso che vede così confermata la sua bontà. Siamo pronti sia a livello di norme, sia a livello di esperienza maturata nel tempo». In più, come rimarcato anche dallo stesso Consiglio federale, «questo strumento rafforza ulteriormente le regioni periferiche». Il Ticino, rammenta il direttore del Dfe, «è stato tra i 16 Cantoni che hanno sperimentato questo nuovo approccio, con il progetto ‘Il Larice’ a Leontica inaugurato nel 2022, che ha permesso di valorizzare e dare nuova vita a una struttura ricettiva del Bar Centrale, rilanciandola nel suo ruolo sociale fondamentale per i residenti ma anche in chiave turistica».
Fondamentalmente, adesso, «il territorio può, per il tramite degli Enti regionali per lo sviluppo, sfruttare questa nuova possibilità, con l’obiettivo di sostenere quei progetti locali che mirano a combinare o mettere in rete diversi attori e offerte con un approccio innovativo, mantenendo il valore creato all’interno della regione. Ne è un esempio il progetto “Il Larice” a Leontica e in futuro potrebbero rientrare per una valutazione, ad esempio, progetti che promuovono delle attività di svago creative e innovative o attività artigianali che possono mettere in rete gli attori e garantire un’offerta a favore della popolazione e/o dei turisti. Inoltre – considera Vitta – la possibilità di accedere a contributi federali a fondo perso, al posto dei mutui, per piccoli progetti infrastrutturali permetterà più facilmente di garantirne la solidità finanziaria».