Dopo lo stop per l'intesa sul Preventivo, i leghisti tornano alla carica. Mazzoleni: ‘Attendiamo i risultati. La coperta è corta, copra prima i ticinesi’
È stato uno dei cavalli di battaglia della Lega dei Ticinesi nella fase di dibattito e confronto sul Preventivo 2024, e in nome del compromesso è stato fatto un passo indietro. Ma il movimento di Via Monte Boglia non molla, e con uno dei suoi vicecoordinatori, il deputato Alessandro Mazzoleni, torna alla carica: "Troppi aiuti sociali penalizzano i ticinesi, un approfondimento è indispensabile" è il titolo della mozione inoltrata al Consiglio di Stato con cui i leghisti chiedono di fare luce sul tema.
Nelle recenti discussioni sui conti preventivi, ricorda infatti Mazzoleni nella sua mozione, "la Lega ha chiesto di annullare o perlomeno ridurre gli aiuti sociali agli stranieri; che a ben vedere per ottenere il loro permesso avevano a suo tempo anche confermato di essere economicamente autosufficienti. Alla proposta hanno risposto che ‘Sa pò mia’, è una legge federale". E allora, il gruppo leghista in Gran Consiglio, sottolinea Mazzoleni nella sua mozione, "chiede che il Consiglio di Stato dia incarico a un perito esterno esperto in assicurazioni sociali di comunicarci, con riferimento a ogni prestazione sociale cantonale, se effettivamente non ci è possibile escludere da queste prestazioni sociali cantonali gli stranieri; segnatamente, se effettivamente non ci è possibile condizionare a un periodo di attesa il loro diritto a prestazioni sociali cantonali".
Se ciò fosse possibile, riprende Mazzoleni, "al perito pure dovrà essere chiesto come occorre procedere anche a livello legislativo affinché, a salvaguardia dei diritti dei ticinesi, nel nostro Cantone risulterà possibile escludere o perlomeno limitare il diritto degli stranieri alle prestazioni cantonali. Al perito – si legge ancora nella mozione leghista – dovrà essere chiesto di precisare la sua risposta con riferimento a ogni tipologia di permesso (permesso C, B, S...) e non da ultimo dovrà anche essere chiesto di eseguire una sommaria valutazione dell'impatto economico che avrebbe, sulle finanze cantonali, un'esclusione o perlomeno un periodo di attesa del diritto degli stranieri a prestazioni sociali cantonali".
Mazzoleni, interpellato da ‘laRegione’ sul suo atto parlamentare, parte da una premessa «fondamentale». Vale a dire che «non è assolutamente una battaglia contro gli stranieri questa, ma solo rendersi conto che la coperta è corta e quando la si tira da ogni angolo l'importante è che copra per primi i ticinesi». La questione dei sussidi ai permessi B era stata una delle condizioni poste dalla Lega nelle fasi calde del dibattito sul Preventivo, poi si è deciso di aspettare: «Non volevamo pregiudicare l'esito della trattativa perché era importante che il Preventivo arrivasse in parlamento e fosse discusso – risponde il vicecoordinatore e deputato leghista –. Ma d'altro canto, è altrettanto vero che come per noi non si possono tagliare i sussidi di cassa malati dall'oggi al domani, confermando però l'invito al governo a pensare a un nuovo sistema, allo stesso modo la questione dei sussidi agli stranieri merita un approfondimento».
Insomma, «nessuna entrata a gamba tesa» afferma Mazzoleni: «La nostra è una semplice richiesta al governo di svolgere un approfondimento, riceveremo i risultati e su questi dati valuteremo delle possibilità di azione».
Con un secondo atto parlamentare, un'interrogazione, il deputato della Lega chiede anche al governo "quanti naturalizzati finiscano nelle maglie degli aiuti sociali", con l'intento di ottenere informazioni "sul processo di naturalizzazione, perché per l'ottenimento di un permesso è necessario confermare la propria indipendenza finanziaria".