Ciò emerge da un’analisi dell’Osservatorio della vita politica regionale dell’Università di Losanna sui risultati delle elezioni cantonali 2019 e 2023
Gli spostamenti di schede che hanno penalizzato nelle elezioni cantonali dello scorso anno tre dei quattro partiti di governo – Partito liberale radicale (Plr), Lega e Partito socialista (Ps) – sono riconducibili in buona parte alla crescita della scheda senza intestazione. È quanto emerge da un’analisi dell’Osservatorio della vita politica regionale dell’Università di Losanna, sulla base di due indagini svolte presso un campione rappresentativo di cittadini nei giorni successivi alle Cantonali del 2019 e del 2023.
Rispetto al 2019, mette in evidenza l’analisi, “le tre forze politiche hanno ceduto in misura più importante schede senza intestazione riuscendo solo in parte ad attenuare la perdita intercettando nuovi elettori, ovvero coloro che nel 2019 si erano astenuti o non avevano ancora il diritto di voto”. Rispetto a quattro anni prima, sottolinea lo studio, “il Centro (ex Ppd) cede una quota di schede più importante, anche se limitata, all’Unione democratica di centro (Udc), ma riesce comunque a intercettare la quota di gran lunga più importante di nuove schede da coloro che nel 2019 avevano votato un altro partito di governo”. Non solo. “L’Udc e i Verdi consolidano in maniera significativa la propria base elettorale e confermano pure la loro capacità, come già nel 2015 e nel 2019, di raccogliere un importante appoggio di elettrici ed elettori provenienti rispettivamente da Lega e Ps”.
Se da un lato non è possibile entrare nel dettaglio per i partiti più piccoli, dall’altro “ciò che sembra emergere per il nuovo movimento Avanti Ticino, una delle novità delle elezioni del 2023, è la capacità di attrarre elettrici ed elettori sia del Ps, della Lega ma anche di chi nel 2019 si era astenuto o aveva votato scheda senza intestazione”. L’analisi del profilo dei principali partiti mostra poi che nel 2023 il voto femminile continua a svolgere un ruolo significativo. “Del voto delle donne – spiega lo studio – hanno beneficiato soprattutto Ps e Verdi, meno Centro, Lega e Udc. Il Plr conferma il proprio equilibrio, con una quota simile di uomini e donne nel suo elettorato”. Non da ultimo. “Nel Ps e nei Verdi troviamo una quota più importante rispetto agli altri partiti di giovani votanti, mentre nella Lega e nel Centro si concentra una quota più significativa di persone di 66 anni o più. I titolari di un apprendistato, di un diploma di una scuola professionale hanno un peso specifico nell’elettorato della Lega e dell’Udc, mentre i Verdi e il Ps vedono una maggiore presenza della formazione universitaria”.