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‘Un’inflazione che colpisce soprattutto le sottomarche’

Antonella Crüzer, Associazione consumatori, ‘gli aumenti nella grande distribuzione non sono sociali. Colpiscono chi fa più fatica’.

‘Una soluzione è quella di calibrare gli acquisti e ridurre gli sprechi’
(Ti-Press)
8 gennaio 2024
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L’inflazione in Svizzera sale, e lo fa oltre le attese degli esperti. In dicembre la crescita dei prezzi su base annua è stata dell'1,7%, stando ai dati pubblicati oggi dall’Ufficio federale di statistica. Un rincaro oltre le aspettative: gli analisti interpellati dall'agenzia Awp scommettevano infatti su valori compresi fra +1,4 e +1,6%. A essere aumentati sono soprattutto i generi alimentari e l’alloggio: +3,3%. «Due voci di spesa dalla quali le persone non possono sottrarsi e sulle quali i margini di risparmio sono solo limitati. Anche perché – spiega alla ‘Regione’ Antonella Crüzer, segretaria generale dell’Associazione consumatori della Svizzera italiana (Acsi) – a essere aumentate sono soprattutto le linee a basso costo, le ‘sottomarche’. È una tendenza che abbiamo già rilevato lo scorso anno con una nostra indagine. Non è un modo di agire da parte della grande distribuzione molto sociale». Questo perché «le aziende quando deve attutire il colpo aumenta i margini sui prodotti più popolari». Difficile quindi, per chi già in passato si riforniva di questo genere di prodotti, cercare di ridurre il costo della spesa. «Un consiglio resta sempre quello di calibrare bene gli acquisti in base alle proprie necessità. In Svizzera abbiamo uno spreco alimentare che è davvero ancora troppo alto, specialmente in periodi di festività come quello di dicembre. Se prima era magari una questione quasi più etica, ora si tratta anche di un comportamento utile per il proprio portafoglio».

Spesa oltre confine, ‘non va consigliata ma nemmeno proibita’

La soluzione per alcuni potrebbe essere quella di varcare il confine per fare la spesa. «Dipende da dove si vive rispetto alla frontiera. In ogni caso – afferma Crüzer – non è un’opzione che come Acsi consigliamo. Però non vogliamo nemmeno che questa possibilità venga meno, come vorrebbe fare la consigliera federale Karin Keller-Sutter dimezzando l’importo minimo (da 300 a 150 franchi) di spesa da dichiarare in dogana. Una misura che vuole chiudere ancora di più i consumatori elvetici tra le quattro mura, dove i prezzi sono troppo elevati». Con una precisazione: «i nostri stipendi sono diversi rispetto all’estero e il mercato del lavoro va tutelato, lo sappiamo. C’è però anche la tendenza a voler massimizzare a tutti i costi i profitti, che oggi diventa molto più problematico da sopportare. Se le aziende, private e pubbliche, non considerano l'impatto delle loro politiche dei prezzi sulla collettività, la situazione è destinata a peggiorare».

Un calcolatore per controllare gli aumenti

A proposito di aumenti dei prezzi. Da inizio anno è a disposizione dei consumatori, sul sito web di Mister Prezzi, ‘calcolatore dell’Iva’. Lo strumento permetterà di verificare se il costo di un determinato prodotto è aumentato o meno rispetto all’anno precedente e se il suo rincaro corrisponde “solo” all’aumento dell’Iva. Con l’inizio del 2024, infatti, l’imposta sul valore aggiunto è aumentata, rendendo un po’ più caro praticamente tutto. In base a quanto approvato dal popolo nell'ambito della riforma dell'Avs l'aliquota normale salirà dal 7,7% all'8,1%, quella ridotta dal 2,5% al 2,6% e quella in vigore nel settore alberghiero dal 3,7% al 3,8%.