Ticino

Ustat: ‘Poco realistico attendersi una ripresa già nel 2024’

È quanto afferma l’Ufficio di statistica cantonale all’interno del monitoraggio congiunturale di dicembre. ‘Un rallentamento largamente anticipato’

‘Buone nuove rinviate al 2025’
(Ti-Press)
14 dicembre 2023
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Un rallentamento “largamente anticipato” e “in corso da diversi mesi” quello annunciato oggi nel Notiziario statistico dell’Ustat, l’Ufficio di statistica cantonale. Una notizia che, stando al monitoraggio congiunturale dell’andamento e delle prospettive di evoluzione dell’economia ticinese per il mese di dicembre 2023, non sorprende.

‘Le difficoltà coinvolgono sempre più comparti economici’

Ma quali sono i settori particolarmente toccati? “Da un lato – si legge nella pubblicazione – le difficoltà coinvolgono sempre più comparti economici, mentre dall’altro emergono sempre più segnali di scoraggiamento sia osservando la domanda, sia i consumi”.

Entrando nei dettagli, continua lo studio, “nel settore secondario i comparti in maggiore difficoltà sono le attività manifatturiere più orientate all’estero e, nel settore delle costruzioni, il comparto del genio civile”. Nel terziario poi “si nota un leggero peggioramento nel commercio al dettaglio, mentre migliora la situazione nel bancario, grazie anche al progressivo rialzo dei tassi d’interesse”.

Migliora il turismo ma non a livello cantonale

All’insegna del miglioramento sono invece le tendenze del comparto turistico a livello nazionale. Miglioramento non osservato invece in Ticino, dove i dati “sono nuovamente peggiorati”. Nei quattro mesi fari del turismo cantonale – giugno, luglio, agosto e settembre – i pernottamenti sono infatti “diminuiti di 60mila unità, pari a un calo del -4,7% su base annua”. In tal senso, spiega il Notiziario statistico, “come è ormai evidente da inizio 2022, lentamente si sta tornando verso i valori del 2019”. Guardando i risultati mensili, sembrerebbe dunque che sia venuta meno la capacità “di allungare la stagione, visto che a settembre si evidenzia il calo più forte, pari a -5,7%. A ottobre, complici anche le condizioni meteo, in particolare i giorni di pioggia, il risultato peggiora addirittura del -12%”.

Sul piano nazionale, prosegue lo studio, “i pernottamenti sono invece ancora aumentati del 5,8% nel periodo giugno-settembre, mentre il tasso di crescita è sceso a 2,7% in ottobre”.

‘Secondo le proiezioni le valutazioni rimangono prudenti’

Sul fronte del mercato del lavoro la lettura si complica. “In Svizzera – illustra l’Ustat – il numero di impieghi e di occupati aumenta ancora, ma il tasso di disoccupazione rimane stabile e segnala delle frizioni tra domanda e offerta”. Stando ai dati dell’Ufficio di statistica queste frizioni “si acuiscono in Ticino, dove il numero di impieghi in equivalenti a tempo pieno è già in leggero calo, per cui il tasso di disoccupazione potrebbe fissarsi sui livelli attuali”.

Nei prossimi mesi, secondo le proiezioni dei dati raccolti dal Kof, il Centro di ricerche congiunturali del Politecnico federale di Zurigo, “le valutazioni rimangono prudenti, ancora più sottotono i dati inerenti al clima di fiducia dei consumatori. Diventa allora sempre meno realistico attendersi una ripresa già nel 2024”.