Ticino

Ocst: ‘Polizia cantonale poco attrattiva, serve un Corpo unico’

Riunitisi oggi pomeriggio a Lugano, i soci del sindacato cristiano-sociale dei funzionari di polizia sono stati esortati a farsi avanti e a partecipare

‘È ora di mettersi un po’ in gioco!’
(Ti-Press)
1 dicembre 2023
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«Settimana scorsa piazza Governo era piena… ma vuota di poliziotti. È ora di mettersi un po’ in gioco! Piangersi addosso non serve a niente, è tempo di trasformare le lamentele in azioni, proposte e risorse». Un invito poco velato quello del copresidente dell’Ocst Alessandro Polo che ha concluso così il suo discorso tenuto in occasione della settantaquattresima assemblea ordinaria del sindacato. Riunitisi oggi pomeriggio a Lugano, i soci del sindacato cristiano-sociale dei funzionari di polizia sono dunque stati esortati da Polo, alla sua prima relazione presidenziale, a farsi avanti e a partecipare, perché «il sindacato serve e lavora seriamente cercando davvero, con tutte le sue forze, di portare avanti i temi importanti per tutti voi».

Tagli delle spese e attrattività della professione

Non pochi i temi affrontati da Polo nel suo discorso. Prima fra tutte la questione del taglio delle spese. «Il 17 ottobre, come prevede la legge, le associazioni del personale – rievoca il copresidente – sono state convocate dal Consiglio di Stato per una consultazione. Ma se la radice di questo termine è di ‘chiedere consiglio’, l’incontro non ha avuto la forma di una discussione. Si è unicamente trattato di farci prendere atto delle misure di risparmio. Senza concedere alcuno spazio di manovra». Non solo. Secondo Polo, «per una buona fetta della politica cantonale il personale statale non è una risorsa su cui investire ma unicamente una spesa».

Altro tema, l’attrattività della professione di poliziotto. «Il problema dell’attrattività della Polizia cantonale è noto a tutti, anche alla direzione. Diciamolo, il nostro è un lavoro vocazionale ed è proprio questa vocazione che ci lega alla professione», afferma Polo. Tuttavia, «quando l’impegno viene premiato con un costante peggioramento delle condizioni, a un certo punto la vocazione finisce». In tal senso, evocate le disparità con le Polizie comunali, Polo ha ventilato l’ipotesi di trovare una soluzione a questo problema tramite l’introduzione di un unico Corpo di polizia per tutto il Ticino.

‘Un sondaggio per capire la temperatura del personale’

Durante il suo intervento, Polo ha inoltre annunciato l’invio di un sondaggio a tutti gli agenti per riuscire a capire «la temperatura del personale di polizia». Questo perché «sono passati un paio d’anni da quando abbiamo fatto il sondaggio ‘Fisica-Mente’ e, a oggi, oltre a una stringata sintesi dei principali risultati ad aprile 2022, non abbiamo ottenuto nessuna informazione di dettaglio. Il nostro sindacato ha più volte chiesto di poter vedere i dati raccolti, ma non li abbiamo mai ricevuti». Il sondaggio comunicato dal copresidente dell’Ocst si pone come obiettivo di trovare delle soluzioni per migliorare le condizioni di lavoro degli agenti, «allo scopo di motivare i dipendenti e mantenere le altre prestazioni che sino a oggi, nonostante tutte le difficoltà, abbiamo saputo fornire».

‘Importante sostenere alle urne l’accordo sulla cassa pensione’

L’Ocst ha negoziato un accordo con il Consiglio di Stato inerente alla cassa pensione. Accordo – definito «non ottimale» – che dovrà passare dalle urne e senza cui, per Polo, dopo quarant’anni di lavoro per lo Stato, gli ex funzionari sarebbero stati costretti a trasferirsi all’estero «perché non possiamo permetterci di vivere qui». Se avallato in votazione, grazie all’accordo raggiunto i funzionari di polizia potranno godere di una rendita «non in cima alla classifica svizzera ma nella media, assieme ad esempio alla città di Lugano». In tal senso, Polo ha sottolineato con vigore l’importanza di sostenere questo accordo alle urne.