Ballottaggio per la Camera alta, i dati di panachage pubblicati dal Cantone confermano le prime sensazioni dopo il voto: compreso il ticket Chiesa-Regazzi
Nella corsa per il Consiglio degli Stati: niente o scarsissimo ‘soccorso rosso’ per Alex Farinelli, mentre alla socialdemocratica Amalia Mirante molti voti sono arrivati dalla destra democentrista: 3’915 al primo turno e 5’791 al secondo. Ma ad aver beneficiato dei voti dell’elettorato dell’Udc è stato soprattutto Fabio Regazzi del Centro, imprenditore e presidente dell’Usam, l’associazione svizzera delle piccole e medie imprese: 9’204 al primo round e 11’546 voti al secondo. Voti ‘secchi’, voti esterni e ticket. Quell’unico ticket di fatto tra Marco Chiesa dell’Udc e appunto Regazzi. Col ballottaggio di domenica scorsa è calato il sipario sulle elezioni federali edizione 2023. E sul ‘Foglio ufficiale’ di oggi sono stati pubblicati i risultati definitivi. Come prevede la Legge cantonale sull’esercizio dei diritti politici, spiega una nota della Cancelleria, il Consiglio di Stato “proclama i risultati definitivi dopo aver ricevuto e verificato i verbali degli uffici elettorali che hanno effettuato le operazioni di spoglio”. Non solo. “In un’ottica di trasparenza oltre che per favorire il dibattito e l’analisi pubblica dei risultati”, il governo ha dato luce alla pubblicazione anche dei dati di dettaglio sulle “combinazioni di voto”, espresse da elettori ed elettrici, relative al rinnovo del Consiglio degli Stati, nel primo e nel secondo turno (in maniera analoga a quanto avviene nell’elezione del Consiglio nazionale, per la quale, segnala ancora la Cancelleria dello Stato, sono disponibili i cosiddetti dati di panachage).
Limitandoci al ballottaggio per la Camera alta, la cui elezione è avvenuta col sistema maggioritario, l’esito è noto: agli Stati è stato riconfermato il democentrista Chiesa con complessivi 40’549 voti ed è entrato Fabio Regazzi del Centro (in totale 31’960). Questi i due senatori che rappresenteranno il Ticino alla Camera dei Cantoni. Niente da fare per gli altri tre candidati che hanno preso parte al ballottaggio: il liberale radicale Alex Farinelli (29’557 voti complessivi), l’ecologista Greta Gysin dell’alleanza rossoverde e Amalia Mirante di Avanti con Ticino & Lavoro (19’527).
Il refrain delle due settimane tra primo e secondo turno, in crescendo man mano che ci si avvicinava al ballottaggio, era che se la sinistra non avesse appoggiato Farinelli con il proprio secondo voto la sconfitta del candidato liberale radicale sarebbe stata certa. E dalla sinistra, di crocette, ne sono arrivate poche. Se il tandem Gysin-Farinelli ha avuto 2’520 schede al primo turno, tre settimane dopo sono salite a 5’392. Con in ballo le 3’117 secche lasciate dal socialista Bruno Storni e le 9’866 del ticket dei candidati rossoverdi. Il tutto, mentre la sostanziale conferma delle crocette personali di Marco Chiesa (39’057 poi salite a 40’549) lasciano pensare che ci sia stato un travaso di voti reciproco tra lui e Fabio Regazzi. Anzi. Regazzi ha ottenuto più voti dal ticket che da solo.
Un’altra curiosità è che tra ‘soccorso rosso’ invocato se non a voce alta almeno sperato, e ‘denuncia’ del patto Chiesa-Regazzi la scheda Farinelli-Regazzi, quindi i due contendenti per il posto a fianco del presidente nazionale democentrista, non è andata male: 5’061. Qualcosa, evidentemente, non ha funzionato.
Tutti i dati, anche per il primo turno con tutti i candidati, sono disponibili sulla pagina web www.ti.ch/elezioni.