Giornata ad ogni modo nera per l'Unione democratica di centro che perde tutti gli altri ballottaggi per il Consiglio degli Stati
Sono Marco Chiesa e Fabio Regazzi i vincitori del ballottaggio per il Consiglio degli Stati. I rappresentanti di Udc e il Centro vincono nel secondo turno, staccando i tre avversari. Ne fanno, dunque, le spese il liberale radicale Alex Farinelli, l'esponente dei Verdi Greta Gysin e Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro).
Questi i risultati finali, dopo lo spoglio dei 106 comuni:
Marco Chiesa: 40'549 voti (40,29%)
Fabio Regazzi: 31'962 voti (31,76%)
Alex Farinelli: 29'556 voti (29,37%)
Greta Gysin: 27'606 voti (27,43%)
Amalia Mirante: 19'527 voti (19,40%)
Vincitrice delle elezioni un mese fa, l'Udc ha comunque vissuto una giornata storta in occasione dei ballottaggi per il Consiglio degli Stati negli ultimi cinque cantoni rimasti. Solo il presidente del partito, il ticinese Marco Chiesa, è riuscito a farsi eleggere. Può invece esultare il Centro, che ha guadagnato due seggi.
È ora nota la composizione definitiva della Camera dei Cantoni per la prossima legislatura, che vedrà proprio gli ex Ppd in superiorità numerica con 15 seggi, davanti a Plr (11, -1), Ps (9), Udc (6) e Verdi (3, -2). Entrano agli Stati con un loro rappresentante anche Verdi liberali e Mouvement Citoyens Genevois, mentre deve salutare Berna l'indipendente sciaffusano Thomas Minder.
Come detto, l'unica nota lieta odierna per i democentristi arriva dal Ticino, dove l'uscente Chiesa è stato brillantemente riconfermato con il bottino di 40'549 voti. A fargli compagnia ci sarà il consigliere nazionale Fabio Regazzi (31'962) che, battendo la concorrenza di Alex Farinelli (Plr), Greta Gysin (Verdi) e Amalia Mirante (Avanti con Ticino e Lavoro), permette al Centro di recuperare la poltrona persa quattro anni fa sul filo di lana da Filippo Lombardi contro la socialista Marina Carobbio.
Negli altri cantoni invece nulla è andato per il verso giusto per l'Udc, a cominciare da Argovia, dove Benjamin Giezendanner è stato battuto dalla sua fin qui collega alla Camera del popolo Marianne Binder-Keller e non è riuscito a difendere il seggio lasciato vacante da Hansjörg Knecht, il quale non si è ripresentato. La 65enne ha così regalato al Centro il secondo colpaccio di giornata, mentre il 41enne - staccato di 5000 voti - ha purtroppo per lui imitato il padre Ulrich, a cui l'elezione agli Stati era andata indigesta nel 2011.
L'urlo di gioia è rimasto strozzato in gola ai democentristi anche in quel di Zurigo, cantone in cui, dopo il primo turno, il consigliere nazionale Gregor Rutz partiva davanti all'altra deputata a Berna, Tiana Angelina Moser (Verdi liberali). Sin da mezzogiorno è tuttavia apparso chiaro come il vento fosse cambiato, con la 44enne che alla fine si è imposta per circa 47'000 voti. Mazzata indiretta anche per il Plr, che dal 1983 ha avuto ininterrottamente un rappresentante agli Stati (l'ultimo dei quali Ruedi Noser che ha deciso di non ripresentarsi), e che aveva scelto di ritirare la sua candidata Regine Sauter per appoggiare l'Udc e tentare di salvare la poltrona del campo borghese.
A Soletta, il primo partito svizzero ha poi fallito l'assalto al seggio del PS lasciato libero dal "senatore" Roberto Zanetti. In una sfida pure qui fra consiglieri nazionali, Christian Imark (35'904 voti) è in effetti stato sconfitto da Franziska Roth (43'668). La socialista sarà la prima donna agli Stati per il suo cantone.
Infine, a Sciaffusa, l'Udc ha perso per strada un membro del suo gruppo parlamentare, ovvero il già citato indipendente Thomas Minder, "senatore" dal 2011. L'imprenditore, all'origine dell'iniziativa "contro le retribuzioni abusive", è rimasto indietro di più di 2000 schede rispetto a Simon Stocker, ex municipale socialista del capoluogo cantonale. Per il Ps sciaffusano è un ritorno agli Stati dopo 32 anni.