Restano comunque importanti le differenze di genere nella scelta. Carobbio: ‘Dato positivo, ma c’è ancora del lavoro da fare per contrastare i pregiudizi’
«La formazione professionale deve essere intesa dai giovani e dalle proprie famiglie come un’opportunità di successo che apre le porte al mondo del lavoro e anche alla continuazione degli studi. Vanno ancora contrastati dei pregiudizi, anche di genere, che sussistono rispetto all’apprendistato e alla formazione professionale». È positivo il bilancio della campagna di collocamento degli apprendisti stilato stamani in conferenza stampa dalla direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs) Marina Carobbio, anche se c’è ancora della strada da fare.
Strada da fare verso la parità di genere: «Quest’anno – ha spiegato la consigliera di Stato – abbiamo registrato un aumento del numero di ragazze che hanno iniziato un tirocinio in azienda. Un dato da sottolineare, nonché un passo sicuramente positivo e importante per abbattere gli stereotipi di genere che ancora persistono nelle scelte professionali e nell’ambito degli studi post-obbligatori. Va detto però che le scelte di apprendistato delle ragazze avvengono soprattutto e ancora negli ambiti tradizionalmente più occupati da donne, in particolare nei settori commerciali e dei servizi e nel settore sociosanitario. Se è positivo il fatto che ci siano più ragazze che iniziano un tirocinio in azienda, d’altra parte c’è ancora del lavoro da fare».
Il numero di nuovi contratti di apprendistato sottoscritti nel 2023 è in linea con gli ultimi due anni restando superiore ai livelli precedenti al 2019. «Nell’ultimo anno – ha illustrato Carobbio – si è constatato un aumento delle consulenze condotte dagli orientatori, degli stage di orientamento svolti dagli allievi delle scuole medie e anche dei posti vacanti a conclusione della campagna di collocamento».
Scendendo nei dettagli, su un totale di 3’854 nuovi entranti nella formazione professionale, 1’371 hanno scelto una scuola professionale a tempo pieno e 2’483 un tirocinio nella forma duale scuola-azienda. Il 38% di queste nuove entrate arriva direttamente da giovani che hanno concluso lo scorso giugno la scuola media. Sono dunque 2’483 i nuovi contratti di tirocinio sottoscritti in Ticino quest’anno.
Per Oscar Gonzalez, aggiunto al direttore della Divisione della formazione professionale, si tratta di un dato «sostanzialmente stabile. Va sottolineato che anche nel totale dei contratti sottoscritti abbiamo osservato un aumento della presenza femminile intorno al 36%». E aggiunge: «Un’altra caratteristica interessante di questi collocamenti riguarda il numero di posti vacanti registrati a fine campagna, che quest’anno sono 75. È un dato veramente importante e in crescita. Prima della pandemia chiudevamo queste campagne in pareggio, mentre negli ultimi anni siamo passati a +20 nel 2021, a +40 nel 2022 e a +75 nel 2023. In tal senso, è fondamentale che ci sia a disposizione un numero elevato e variegato di posti in modo da permettere una migliore scelta ai giovani».
Giovani che non hanno esitato a rivolgersi a delle figure specializzate per informarsi sulla continuazione del proprio percorso. Massimo Genasci-Borgna, capo dell’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale, ha infatti spiegato che l’ufficio che dirige «ha svolto 10’596 consulenze, ovvero 514 in più rispetto all’anno scorso. Questo dimostra che il servizio è percepito come utile e va a rispondere a degli effettivi bisogni della popolazione». Si sono inoltre tenute 6’608 consulenze, 437 in più del 2022, con allievi di terza e quarta media. «Tale aumento – sostiene Genasci-Borgna – mostra ancora una volta l’interesse nei confronti di questa prestazione. Il rovescio della medaglia però è che i tempi di attesa per poter parlare con un orientatore in sede si sono allungati, anche fino a sei settimane».
Il 33% di queste consulenze si è svolto alla presenza di uno o due genitori, un dato stabile. C’è poi un 20% degli allievi che non fa richiesta di nessuna consulenza, ma si tratta solitamente di giovani che o hanno già fatto una scelta per una scuola media superiore o hanno già un contratto di apprendistato in tasca. Hanno avuto inoltre luogo più di 700 incontri con le classi di terza e quarta media e oltre 6’000 stage di orientamento.
Per quanto concerne le scelte, riprende Genasci-Bogna, «circa la metà dei giovani che hanno terminato la quarta media si indirizza verso una scuola media superiore, mentre il 43% verso una formazione professionale. La novità è l’aumento delle ragazze che scelgono di fare una formazione duale, dato che è passato dal 25% del 2022 al 31% di quest’anno».
Nel frattempo, è già stata avviata la nuova campagna per il rilevamento dei posti di apprendistato per l’anno scolastico 2024/2025. Sul sito Orientamento.ch e sull’applicazione Biz App, sono pubblicati oltre 450 nuovi posti da parte di aziende formatrici del nostro cantone.