Ticino

‘Con i tagli servizi in casa anziani inevitabilmente peggiori’

Lo sottolinea il Comitato del Gruppo di coordinamento delle Commissioni interne delle Case per anziani Roca invitando alla manifestazione del 22 novembre

In sintesi:
  • Secondo il Comitato le lavoratrici e i lavoratori ‘sono già allo stremo’
  • In una lettera si invitano i direttori delle case anziani a sostenere la manifestazione
Immagine di archivio
(Ti-Press)
10 novembre 2023
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Le case anziani ticinesi saranno confrontate "inevitabilmente" con un peggioramento dei servizi a causa dei tagli proposti dal governo nei confronti anche degli enti sussidiati che operano in ambito sociosanitario ed educativo. È quanto paventa il Comitato del Gruppo di coordinamento delle Commissioni interne delle Case per anziani ROCA, costituito lo scorso 22 settembre e che rappresenta circa 3’000 lavoratrici e lavoratori.

Come evidenziato nella riunione dello scorso 6 novembre sul tema, per il comitato i tagli "provocheranno inoltre un aggravarsi delle condizioni di lavoro per le lavoratrici e i lavoratori che sono già allo stremo". Ciò in un momento in cui la presa a carico degli anziani è sempre più complessa, a causa dell'aumentata necessità di cura dovuta all'incremento del numero di anziani bisognosi, che necessita di un aumento urgente della disponibilità di posti letto.

Il Comitato ricorda come durante la pandemia da Covid-19 "il personale delle case per anziani aveva ricevuto lodi e applausi per il grande lavoro svolto in condizioni difficili". Nel periodo seguente, in seguito alla disponibilità all'ascolto che aveva permesso di iniziare ad affrontare le difficoltà emerse, il personale aveva ricevuto rassicurazioni in particolare relative alla rivalutazione dei salari e delle funzioni. Speranze di miglioramento che "sono state purtroppo stroncate dal messaggio sui tagli che ha interrotto le procedure di rivalutazione e ridotto le risorse a disposizione in un momento nel quale la necessità di erogazione di servizi è invece in crescita", sottolinea il Comitato.

Tutto ciò ha provocato nel personale "un sentimento di grave sfiducia". Per tutti questi motivi il Comitato ritiene questi tagli "inaccettabili, anacronistici e incongruenti con la realtà" e sostiene la manifestazione del 22 novembre. Il Comitato, infine, "esorta le lavoratrici, i lavoratori e tutti i cittadini e le cittadine a prendere parte alla manifestazione e a far sentire con decisione la propria voce". Un sostegno che è stato chiesto anche all'Associazione dei direttori delle case anziani (Adicasi) con una lettera in cui, oltre alle rivendicazioni sopraesposte, si sottolinea "l’impossibilità di continuare a offrire cure di qualità a queste condizioni" e la crescente preoccupazione per le condizioni lavorative non più accettabili per la salute dei dipendenti e dei residenti degli istituti per anziani.