Con un'iniziativa parlamentare (primo firmatario Alessandro Mazzoleni), la Lega propone l’istituzione di ‘sportelli regionali di consulenza sociale’
Istituire degli “sportelli regionali di consulenza sociale” in sostituzione delle attuali agenzie comunali Avs e degli odierni sportelli regionali Laps (Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali). La proposta arriva dal gruppo della Lega in Gran Consiglio attraverso un’iniziativa parlamentare di cui è primo firmatario Alessandro Mazzoleni.
In Ticino, ricordano Mazzoleni e colleghi, per la gestione e la consulenza alla popolazione in materia di assicurazioni sociali federali “sono presenti 106 agenzie Avs”, tante quanti sono oggi i Comuni. Per la gestione e la consulenza in merito alle prestazioni sociali “sono presenti ben 13 sportelli regionali Laps”. Ora, si osserva nell’atto parlamentare, “se la gestione e la consulenza in merito alle prestazioni sociali cantonali” sono affidate al Cantone, “la gestione e la consulenza in merito alle prestazioni sociali federali sono invece condotte differentemente da Comune a Comune”. Non solo: “In taluni Comuni, spesso più grandi e finanziariamente più forti, la qualità e la capillarità della consulenza e non da ultimo anche la gestione appare più favorevole ai cittadini bisognosi; in altri, spesso più piccoli e finanziariamente più deboli, anche gli orari per poter accedere ai rispettivi servizi sono addirittura ridotti”.
Da qui l’auspicio: “Per ottimizzare la gestione e la consulenza a tutti i livelli, i servizi dovrebbero essere unificati e condotti in modo unitario; possibilmente con consulenti formati e aggiornati costantemente nell’ambito specifico delle assicurazioni sociali sia a livello federale che a livello cantonale”. Ed ecco la proposta: “Le competenze federali (agenzie Avs) e cantonali (sportelli regionali Laps) andrebbero concentrate in un solo, nuovo servizio”, con le agenzie Avs che “potrebbero essere accorpate ‘logisticamente’ agli attuali sportelli regionali Laps”. Si tratterebbe insomma di dar vita a degli “sportelli regionali di consulenza sociale”. Un nuovo servizio e una nuova denominazione anche “per dare maggior peso alla consulenza e per motivare a maggior ragione chi ha bisogno” a chiedere aiuto: “Spesso infatti accade che chi ha bisogno prova purtroppo vergogna a presentarsi in Comune dove tutti lo conoscono”.
Per i firmatari dell'iniziativa parlamentare, il personale assunto presso gli “sportelli regionali di consulenza sociale”, dovrebbe essere “scelto e formato direttamente dall’ente incaricato nel Cantone Ticino per gestire le prestazioni sociali cantonali e federali (Istituto delle assicurazioni sociali?): questo ente meglio di ogni altro è infatti di principio in grado di tenere regolarmente aggiornate le novità nell’ambito delle assicurazioni sociali cantonali e federali e di conseguenza anche meglio preposto per la formazione iniziale e continua dei collaboratori”. Le risorse finanziarie “dedicate alle agenzie Avs (circa 800'000 franchi) e agli sportelli regionali Laps (circa 700'000) dovrebbero essere destinate agli ‘sportelli regionali di consulenza sociale’; ai Comuni così come ai cittadini (a dipendenza del caso) potrebbe eventualmente anche essere chiesta una partecipazioni finanzia per il servizio offerto”. Secondo gli iniziativisti, i Comuni dovrebbero comunque “essere tenuti a sostenere l’attività degli ’sportelli regionali di consulenza sociale’ e questo proprio per non perdere la vicinanza con i cittadini sul territorio e in particolare per la ricerca di quelle informazioni indispensabili che gli stessi servizi non riescono a reperire operando direttamente con le persone interessate”.
Con tale proposta, si legge nell'atto parlamentare, “si razionalizzerebbe e soprattutto si professionalizzerebbe il servizio sociale a favore di tutti i nostri cittadini”.