Per l’Ipct ‘la soluzione adottata è il frutto di un progetto condiviso che ha coinvolto governo, organizzazioni del personale e organi della Cassa’
Sono soddisfatti gli organi dell’Ipct, l’Istituto di previdenza del Canton Ticino, rispetto all’approvazione lo scorso 17 ottobre da parte del Gran Consiglio del messaggio inerente alla riduzione dei tassi di compensazione delle pensioni dei dipendenti statali. Approvazione che permetterà, scrive l’istituto, “a tutte le persone assicurate presso l’Ipct di mantenere sostanzialmente inalterato il livello delle loro pensioni future, con una riduzione individuale massima del 2%”. A essere toccati da queste misure, lo ricordiamo, sono circa 17mila fra dipendenti cantonali, docenti comunali e collaboratori di oltre cento fra Comuni e altri enti di pubblica utilità.
“Soddisfazione – scrive l’istituto in una nota – perché la soluzione adottata è il frutto di un progetto condiviso che ha coinvolto il Consiglio di Stato, le organizzazioni del personale e gli organi della Cassa, e permette di evidenziare che fra gli obiettivi di un istituto di previdenza, oltre a quello principale della stabilità finanziaria, figura pure l’erogazione di pensioni dignitose agli assicurati. In particolare l’aumento dei contributi di risparmio, a carico sia dei dipendenti che dei datori di lavoro, permetterà di mantenere l’obiettivo di rendita (pari al 47% circa dello stipendio assicurato) anche in futuro”.
Senza misure di compensazione, le rendite di vecchiaia del piano previdenziale Ipct si ritroverebbero a essere nettamente le più basse nel confronto con altre casse pensioni comparabili, risultando già oggi nella fascia medio-bassa. “Gli oneri per il finanziamento delle misure saranno suddivisi – assicura la cassa pensione – in modo equilibrato fra tutti gli attori coinvolti”.