Nel primo semestre 2023 una fattura su quattro non è stata saldata entro la scadenza. I più ritardatari i venditori di auto, i migliori gli artigiani
Le aziende ticinesi sono seconde in Svizzera solo a quelle di Zugo nei ritardi con cui pagano i fornitori: è quanto emerge da un'analisi periodica realizzata dalla società di informazioni economiche Dun and Bradstreet (D&B) del comparto B2B (cioè business-to-business, vale a dire impresa verso impresa). Nel nostro cantone una fattura su quattro (il 25,2%) non viene saldata entro i termini di pagamento.
Nell'insieme del Paese nel corso del primo semestre per il 18,8% delle fatture non è stato rispettato il termine di pagamento, un dato inferiore al 19% registrato nello stesso periodo del 2022 e più basso anche rispetto al 2021 (19,7%) e al 2020 (21,8%), primo anno pandemico. Il ritardo medio è però salito da 14,8 a 16,2 giorni (13,2 e 14,5 giorni nei due anni precedenti).
Peggio delle aziende ticinesi, solo quelle di Zugo con il 26,8% di pagamenti in ritardo, dietro il Ticino troviamo Sciaffusa (25,1%), Basilea Città (21%), Vaud (20,3%), Friburgo (19,6%) e Ginevra (+19,1%). Tutti gli altri cantoni presentano valori inferiori alla media elvetica, con le realtà più virtuose che hanno sede ad Appenzello Interno (8,5%), Uri (9,2%) e Obvaldo (9,8%). I Grigioni si inseriscono al nono posto (14,2%)
Le differenze settoriali sono comunque importanti. Pagano tardi le aziende attive nel commercio di automobili (33,1%), nella ristorazione (31,8%), nell'editoria (31,5%), nella logistica (25,9%) e nell'industria dell'animazione e del tempo libero (25,1%). I migliori pagatori sono invece gli artigiani (10%), nonché chi opera nel segmento della finanza e delle assicurazioni (11,2%).