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Giuristi democratici... alla riscossa

L'associazione (Agdt) si è costituita di recente. Diritti fondamentali, Colombo: uno dei dossier che esamineremo è la riforma della Legge sulla polizia

L’avvocato Martino Colombo
(Ti-Press)
22 settembre 2023
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Assicura: «Uno dei dossier che analizzeremo attentamente è il progetto di revisione totale della Legge cantonale sulla polizia, il cui messaggio governativo è sotto la lente del Gran Consiglio. Valuteremo in particolare se la riforma proposta dal Consiglio di Stato sia rispettosa dei diritti fondamentali, per poi pronunciarci pubblicamente». Precisa: «Da parte nostra non c’è nessuna pregiudiziale ideologica. A noi preme solo appurare che le norme prospettate e gli strumenti di intervento che si intendono accordare alle forze dell’ordine non mettano a repentaglio diritti inalienabili della persona». Martino Colombo, avvocato, è il segretario dell’Associazione giuristi/e democratici/che Ticino (Agdt). Promossa dallo stesso Colombo e da Filippo Contarini, dottore in diritto, l’Agdt è stata costituita la scorsa primavera. In sordina. «Non avevamo fatto alcuna pubblicità, perché volevamo vedere come si sarebbero evolute le cose: siamo un’associazione di giuristi progressisti, come del resto ne esistono in altri Cantoni, e ora – aggiunge Colombo – è arrivato il momento di palesarsi». Cosa che avverrà domani, sabato, con una conferenza pubblica organizzata dall’Agdt: «Si terrà a Lugano alla Residenza Emmy, relatore Bruno Lima, avvocato brasiliano e ricercatore in teoria del diritto all’Istituto Max Planck di Francoforte. La conferenza comincerà alle 11.30, dopo l’assemblea dell’associazione».

Le precedenti battaglie giuridiche

I nomi di Colombo e Contarini non sono nuovi alla cronaca politica. Nel 2016 impugnarono davanti al Tribunale federale le disposizioni di legge volute da governo e parlamento ticinesi contro la dissimulazione del volto (le disposizioni anti-burqa), ottenendo parzialmente ragione. In seguito alla sentenza dei giudici di Mon Repos, vennero infatti introdotti dei correttivi nella normativa. Nel 2019 contestarono, sempre dinanzi al Tf, le modifiche apportate da Consiglio di Stato e Gran Consiglio alla Legge cantonale sulla polizia per fra l’altro consentire la cosiddetta custodia di polizia (durata massima 24 ore) e regolamentare le indagini, anche ‘mascherate’, preventive, per impedire la commissione di reati. Lamentavano la violazione di diritti fondamentali. Il ricorso fu però respinto. «Perdemmo, ma il ricorso si rivelò opportuno: l’Alta corte fece chiarezza sull’applicazione delle norme e fissò dei paletti», ricorda Colombo. Senza dimenticare la petizione inoltrata nel 2010 da Contarini, insieme con Ares Bernasconi (oggi giudice), allora entrambi assistenti di diritto all’università di Lucerna: petizione che contribuì a mantenere la figura dell’assessore-giurato nelle Corti ticinesi dopo l’entrata in vigore, nel 2011, del Codice di procedura penale unificato sul piano federale.

‘Promuovere riforme legislative a favore delle persone più svantaggiate’

«Quand’ero ancora studente, con Contarini e altre persone d’oltre Gottardo – riprende Colombo – avevo dato vita a un gruppo di giuristi di area progressista denominato ‘Comitato di Berna’, che a un certo punto si è sciolto: in un certo senso dalle sue ceneri è nata l’Agdt, visto che gli scopi sono sostanzialmente i medesimi». E diversi sono quelli perseguiti dall’Associazione giuristi/e democratici/che Ticino. L’Agdt, si afferma nello statuto, “promuove in collaborazione con organizzazioni progressiste in Ticino e in Svizzera (segnatamente sindacati, associazioni per la tutela delle inquiline, delle consumatrici e dell’ambiente), l’espansione dei diritti e delle libertà democratiche, l’uguaglianza di genere e la solidarietà con le persone svantaggiate”. Promuove inoltre “la cooperazione con associazioni e organizzazioni di giuristi/e democratici/che e progressisti/e in Svizzera e all’estero e può fare parte di altre organizzazioni con scopi simili”. E ancora: “Si sforza di rompere con una visione statica e conservatrice della legge e di sviluppare pratiche professionali alternative; offre la sua collaborazione e sostegno ai movimenti sociali e ai sindacati che operano per la difesa collettiva di categorie non sufficientemente tutelate dall’ordinamento giuridico vigente; può agire in giudizio a proprio nome a tutela dei diritti e delle libertà democratiche, in particolare ricorsi costituzionali; può organizzare momenti di scambio, formazione e divulgazione; promuove e sostiene riforme legislative che siano nell’interesse delle persone più svantaggiate; può difendere gli interessi dei suoi membri davanti alle autorità svizzere”.

L’associazione, indica lo statuto, “non persegue scopo di lucro”. Ed “è aconfessionale”. Ma non apolitica. All’Agdt, considerati i suoi scopi, possono iscriversi solo giuristi che si riconoscono nella sinistra o di area progressista? «No – risponde Colombo –. Ovviamente, chi aderisce lo fa perché condivide gli obiettivi che l’associazione si prefigge». L’adesione, specifica lo statuto, “è aperta a giuristi/e e ad avvocati/e iscritti/e agli albi professionali o che fanno parte della magistratura, delle pubbliche amministrazioni e delle organizzazioni private, nonché agli studenti e alle studentesse di giurisprudenza che sostengono gli obiettivi dell’associazione”. L’adesione “è aperta anche a non giuristi/e notoriamente attivi/e in campo giuridico”. Riprende Colombo: «Ritengo che giuristi e avvocati debbano intervenire nel dibattito pubblico anche se non fanno parte di organi istituzionali legislativi ed esecutivi. Quello dei diritti fondamentali, sul cui rispetto bisogna costantemente vigilare, anche in una società liberal-democratica, è un tema che dovrebbe interessare tutti, a prescindere dal proprio orientamento politico».