La diocesi ticinese attende l'esito dell'indagine canonica sui casi di insabbiamento di abusi sessuali
La diocesi di Lugano aspetta con serenità l'esito dell'indagine sulle accuse di insabbiamento mosse nei confronti di diversi membri emeriti e in carica della Confederazione dei vescovi svizzeri e altri presbiteri – tra i quali ci sarebbe anche mons. De Raemy, attuale amministratore apostolico della diocesi di Lugano – in merito alla gestione di casi di abusi sessuali. È quanto affermato oggi a Breganzona, durante le comunicazioni dell'Amministratore apostolico in occasione di un incontro del clero.
Le accuse, va ricordato, erano state mosse attraverso una lettera inviata lo scorso maggio al nunzio apostolico in Svizzera Martin Kerbs e riguardavano molestie perpetrate anche da figure importanti del mondo cattolico svizzero. Per accertare i fatti, ha fatto sapere la Conferenza dei vescovi elvetici, il competente Dicastero ha ordinato un'indagine canonica affidata al vescovo Joseph Bonnemain. L'inchiesta, al momento in corso, riguarda le accuse di copertura dei casi. A tal proposito De Reamy ha sempre ribadito di non essere mai stato a conoscenza dei fatti.